25 luglio 2008

revisionismi alla calabra



Le poche volte che mi capita di andare dalle mie parti mi trovo spesso a constatare come le cose nuove arrivino con circa dieci anni di ritardo rispetto al resto d'Italia. Avendo visto da poco l'Albania consacrata al capitalismo, questa volta ho anche riscontrato qualche analogia con le città albanesi.
Ma esiste qualcosa che, al contrario, è dieci anni in anticipo sui tempi: la targa dedicata ai caduti. Nel 1995 le rigorose ricerche storiche di Claudio Pavone suscitavano critiche solo nell'ambiente accademico. I best seller revisionisti di Giampaolo Pansa erano ancora da scrivere e il giornalista si dedicava al gossip politico à la Maltese. Fini a Fiuggi abiurava il fascismo e si dedicava a pellegrinaggi a Israele a beneficio della stampa, anche se, quando non aveva un copione già scritto, si lasciava scappare dichiarazioni come "Mussolini è il più grande statista del secolo".
Ebbene, in questa targa del 1995 si commemoravano i caduti dal 1940 al 1945, partigiani, soldati e camicie nere, in rigoroso ordine alfabetico.
E la targa non fa riferimento a, mettiamo, umana pietà per le (magari giovani) vittime della guerra. No, afferma che la popolazione nutriva sentimenti di "grata ammirazione" per tutti i "purissimi eroi", indifferentemente.
Chissà, magari Arturo Errico, camicia nera, ha ucciso Antonio De Napoli, partigiano, o viceversa.
Tredici anni dopo si può dire che l'onda revisionista è arrivata in tutta l'Italia.

Nota finale.
Ho scoperto un'altra targa, più recente. Se fosse premonitrice anche questa e la venerazione dell'opus dei dovesse uscire dalle sfarzose stanze vaticane e dilagare in tutta Italia, credo che l'unica soluzione sarebbe l'espatrio.

10 luglio 2008

Il mio album di famiglia

Completato da tempo l'album di famiglia del manifesto, ho pensato di creare pure io un piccolo album di famiglia, con fotografie rigorosamente scattate da me.
La qualità tecnica è quella che è, non sono Cartier Bresson e di sicuro non mi hanno dato accesso a postazioni privilegiate.
E' un album aspira a ingrandirsi, nel senso che ci sono ancora un paio di personaggi che mi piacerebbe fotografare e, soprattutto, c'è un grande bisogno di personaggi nuovi che facciano qualcosa per rientrare tra i fotografabili.

02 luglio 2008

Ingrid

E una buona notizia pubblica. Liberata Ingrid Betancourt e tutti gli altri ostaggi, compresi tre mercenari (ah, no, si dice contractors) americani. Sembra proprio che non possano evitare di dire che è stato grazie a Chavez.
E adesso mi vado a vedere i Tuxedomoon, più contento.