tag:blogger.com,1999:blog-239711862024-03-14T11:45:14.269+01:00Conte OliverWhatever it is, I'm against itconteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.comBlogger215125tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-79602926091377955622024-01-24T13:46:00.004+01:002024-01-24T13:46:59.679+01:00Il comunismo<p> «Il comunismo è una passione collettiva gioiosa, etica e politica che combatte contro la trinità della proprietà, dei confini e del capitale»</p><p>Toni Negri <br /></p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-58537101201277538842021-04-08T10:13:00.004+02:002024-01-24T13:45:28.756+01:00Elogio dell'imprudenza ‹‹- E per scendere?<br /><br />- Per scendere vedremo, - rispose; ed aggiunse misteriosamente: - Il peggio che ci possa capitare è di assaggiare la carne dell’orso -. Bene, la gustammo, la carne dell’orso, nel corso di quella notte, che trovammo lunga. <br /><br />Scendemmo in due ore, malamente aiutati dalla corda, che era gelata: era diventata un maligno groviglio rigido che si agganciava a tutti gli spuntoni, e suonava sulla roccia come un cavo da teleferica. (…)<br /><br />Ma tornammo a valle coi nostri mezzi e al locandiere, che ci chiedeva ridacchiando come ce la eravamo passata, e intanto sogguardava i nostri visi stralunati, rispondemmo sfrontatamente che avevamo fatto un’ottima gita, pagammo il conto e ce ne andammo con dignità. Era questa, la carne dell’orso: ed ora, che sono passati molti anni, rimpiango di averne mangiata poca, poiché, di tutto quanto la vita mi ha dato di buono, nulla ha avuto, neppure alla lontana, il sapore di quella carne, che è il sapore di essere forti e liberi, liberi anche di sbagliare, e padroni del proprio destino››.<br /><br />Primo Levi<br />da “Ferro” ne Il sistema periodico<br />conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-34642556051485658462021-03-20T12:44:00.002+01:002021-03-20T12:44:37.023+01:00Intanto a San Lorenzo<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0p_2NkLVLqJvOYV57lZzXkXj_6f6z7-7ZJtmGixp46NFnQQWcL57oqaHUykSemoN4HuSqbUxmyVjokVmvgE4dixJwj6Xxo32-cgpcG4XA5NF45mpwGOFxsxyN8sK2XoT8-HOh9w/s1588/FB_IMG_1616165315681.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1588" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0p_2NkLVLqJvOYV57lZzXkXj_6f6z7-7ZJtmGixp46NFnQQWcL57oqaHUykSemoN4HuSqbUxmyVjokVmvgE4dixJwj6Xxo32-cgpcG4XA5NF45mpwGOFxsxyN8sK2XoT8-HOh9w/s320/FB_IMG_1616165315681.jpg" /></a></div><p><br /></p>A San Lorenzo, piazza dell'Immacolata, un progetto di decoro urbano, molto in voga in questi anni, punta a cancellare il precedente assetto dedicato alla movida e al consumo selvaggio, che non è più ultimamente molto in voga, dopo una breve infatuazione e dopo aver arricchito molto alcune categorie.<p></p><p>Chissà chi si ricorda che c'era un tempo in cui la movida non esisteva ancora (è nata all'incirca negli anni 90, quando fu eliminata la norma sul limite di licenze commerciali dello stesso tipo in zone ravvicinate), la piazza non era pedonale, piena di macchine parcheggiate e con una scritta al muro che diceva "caro Bettino, te pijasse un cancro ar pancreas"<br /> </p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-1184072199567521682021-03-06T22:43:00.006+01:002021-03-06T22:43:53.923+01:00Il governo dei migliori<p> È stata, quella crisi di governo assurda e insieme logicissima, la vittoria del blocco di potere che costituisce il baricentro di un capitalismo fattosi in quasi un trentennio di declino arrogante e straccione. Un ceto parassitario e speculativo, aggregato com’è intorno a quella che Luciano Gallino aveva chiamato l’”impresa irresponsabile”, immaginata per intenderci sul modello delle autostrade dei Benetton.</p><p>Ci stanno dentro gli avvelenatori dell’Ilva, i pessimi manutentori del ponte Morandi, i tradizionali vincitori degli appalti di tutte le “grandi opere” devastatrici del paesaggio, gli immobiliaristi romani e i robber baron del capitalismo delle reti oltre che, sotto, molto sotto, il reticolo pulviscolare dell’economia molecolare padana, galleggiante solo grazie ai bassi salari e all’assenza di resistenza sindacale.</p><p>Sono loro i vincitori del 13 febbraio. Loro che avevano incominciato a picconare Giuseppe Conte prima ancora che entrasse a Palazzo Chigi, contestandone (ricordate?) il curriculum, preoccupati che il suo sguardo si posasse un pochino – poco poco, appunto – su quanto sta in basso. Loro che hanno sostenuto l’offensiva di Salvini per svuotare la pur debole spinta anti-establishment dei 5Stelle nella compagine giallo verde (epico il ribaltamento sul Tav Torino-Lione), e poi a lavorare per scavare la terra sotto i piedi a quella giallo-rossa chiedendo, fin dall’inizio della pandemia, di mettere l’economia al di sopra della salute. Sempre loro a usare il capitano di ventura Matteo Renzi nella mattanza finale… Facciamocene una ragione: l’Italia è questa cosa qui, nelle mani di questa gente qui.</p><p>(Marco Revelli, il manifesto, 6 marzo 2021)</p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-75226816081086312112021-01-17T20:57:00.001+01:002021-01-17T20:57:10.269+01:00Vecchi ritagli<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyVQQbrLxztrxJL9lw9yorqsawsekEp589EKZ_gapMxphbjCQPTWUYCocuw6mAoaGJVSW-6kjFwBrqoVboKhjCKsJe8xNYP_QhJxYBJ8apXrwqcimzf0vKczI1riNQkaC_aoeSAg/s2048/20201104_191549.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1421" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyVQQbrLxztrxJL9lw9yorqsawsekEp589EKZ_gapMxphbjCQPTWUYCocuw6mAoaGJVSW-6kjFwBrqoVboKhjCKsJe8xNYP_QhJxYBJ8apXrwqcimzf0vKczI1riNQkaC_aoeSAg/s320/20201104_191549.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;">Quei tempi andati in cui leggevamo il giornale in cartaceo e, se ci piaceva qualcosa, lo ritagliavamo per conservarlo sembrano remoti almeno quanto la vignetta e il suo argomento.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p dir="ltr" id="docs-internal-guid-d31aadf4-7fff-b475-d341-ab7c07b55a5a" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><br /></p></div><br /><p><br /></p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-58174518072377745562020-11-30T18:54:00.005+01:002024-01-24T13:50:18.713+01:00Quella volta che ho visto giocare Maradona (RIP)<p><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">L'anno doveva essere il 1985. Il luogo era sicuramente, ma sorprendentemente, lo stadio comunale "Domenico Longobucco" di Scalea. In una zona in cui il fenomeno della speculazione edilizia era arrivato alla sua maturità, a meno di una decina di chilometri era sorto il "villaggio Maradona", ennesima teoria di palazzoni di colori strani, per una clientela evidentemente tifosa del Napoli. Non si sa bene quali fossero gli accordi tra il calciatore e i costruttori per lo sfruttamento del nome, ma un esito tangibile fu una partita amichevole, da giocare di lunedì, con incasso da devolvere in beneficenza, tra lo Scalea, che all'epoca navigava tra campionato di promozione e prima categoria e una squadra creata per l'occasione, con Maradona, due suoi fratelli e il resto ragazzi delle giovanili presi nell'area di Napoli. Si era appena giocata Napoli-Juventus, quella vinta dal Napoli con il famoso gol di Maradona su punizione da dentro l'area di rigore (tra l'altro rivedendola oggi perché inserita in molti necrologi, ho realizzato che non aveva sbagliato Tacconi, come pensavo all'epoca, casomai i giocatori in barriera). </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il biglietto costava 25 mila lire, un prezzo molto alto, anche considerando la beneficenza. Per vedere una partita dello Scalea se ne pagavano al massimo cinquemila, e venticinquemila bastavano per entrare in uno stadio di serie A, in curva. Così l'incasso fu di sole 500.000 lire: venti paganti. Gli spettatori erano però alcune centinaia. Chi rientrava nella mia fascia di età, ostentando atletismo e trasgressione, avrà scavalcato, ma molti altri saranno passati direttamente dai regolari cancelli senza pagare.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Da quelle parti ci sono tantissimi tifosi della Juventus (e i restanti sono quasi tutti per Inter e Milan), che pensarono di farla pagare a Maradona per il gol in campionato, e quindi fu fischiato per tutta la partita.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Maradona giocò da libero alla Picchi, uscendo raramente dalla propria area di rigore. Ciò deluse ulteriormente il pubblico, che non considerò che il lunedì era il giorno libero dei calciatori, che di domenica avevano giocato in campionato. Non mi ricordo il risultato finale e nemmeno chi vinse. Però, a giudicare da quante persone hanno poi sfoggiato la foto con lui, Maradona fu molto disponibile anche dopo la partita.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Di quella partita si parlò ancora per molti giorni. Ma invece della gioia di aver visto giocare un campione di quella portata, mi sono rimaste in mente </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">piuttosto</span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> considerazioni un po’ livorose, ad esempio: "il nostro 11 gli ha fatto il tunnel e il nostro 6 lo ha dribblato".</span></p><br />conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-9139213604994785202020-04-30T15:03:00.003+02:002020-04-30T15:03:23.300+02:00Gianni Rodari 1920-1980<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
“Sono un uomo senza passato<br /> me ne infischio del mio passato<br /> il mio passato è una bambina<br /> di sette anni che andava in cartiera<br /> e che io ho chiamato madre<span class="text_exposed_show"><br /> i miei casi meschini<br /> sono meno che merda<br /> di fronte alla sua paura<br /> alle sue piccole gioie così piccole<br /> che la storia non potrà registrare<br /> nel mio passato c’è un uomo<br /> che ha impastato milioni di pani<br /> e che io ho chiamato padre<br /> il mio passato è il suo odio<br /> per il suo padrone<br /> il suo amore per i gatti<br /> la sua docile morte<br /> io amo il mio passato<br /> Lenin Marx Giulio Cesare Mosè<br /> sono il mio passato<br /> Gesù Cristo e lo schiavo<br /> che costruì le piramidi<br /> tutti gli umiliati e gli offesi dei millenni<br /> il pitecantropo e il suo fuoco magico<br /> Leopardi Dante e Socrate e mia nonna<br /> che insegnava a cantare nella sua chiesa paesana<br /> le montagne sono il mio passato<br /> i laghi prealpini e i loro pesci<br /> le stelle e i loro pianeti<br /> le candele e i loro altari<br /> le trottole i mitragliatori<br /> i nidi delle processionarie<br /> il Vangelo il Corano di Vittorio<br /> gli occhiali di Togliatti<br /> i fuochi della Rivoluzione d'Ottobre<br /> Robespierre e la sua ghigliottina<br /> Gandhi e il suo fuso<br /> Spinoza e il suo latino<br /> Rabelais e i suoi giochi di parole<br /> Breton Orazio Sacco e Vanzetti<br /> Pinelli è il mio passato<br /> la Ghirlandina e i suoi morti<br /> San Gemignano e le sue torri<br /> Dostoevskij primo amore<br /> Tolstoj fiume senza parole<br /> i bachi da seta sono il mio passato<br /> i dinosauri Hitler Mussolini<br /> Churchill Stalin Roosevelt Moscatelli<br /> e persone che voi non conoscete<br /> morti che io non ho conosciuto<br /> tutto ciò che saprò<br /> tutto quello che non saprò mai<br /> e le alghe in fondo ai mari<br /> i mari in fondo all’universo<br /> l'universo in fondo ai suoi microbi<br /> le lune in fondo ai loro cieli<br /> le parole in fondo alle loro vene<br /> i pazzi i profeti gli assassini i preti<br /> i poeti i lebbrosi i dervisci<br /> gli impiegati d’ordine<br /> i manovali portatori di terra<br /> lo zio disperso nelle Americhe del Sud<br /> le sue ossa spolpate dalla lontananza<br /> io sono il mio passato<br /> il vostro presente<br /> l’avvenire di tutti<br /> me ne infischio del mio nome<br /> posso perdermi senza rimpiangermi<br /> come si perdono i capelli<br /> sotto le forbici del parrucchiere<br /> come si perde il sole ogni sera<br /> come si perdono le parole<br /> con cui si finge di vivere,<br /> di essere un tale, quel tale,<br /> questo tale,<br /> questo stronzo.”<br />
(Versi di Gianni Rodari. Sono praticamente
sconosciuti e furono trovati postumi dall'autore della sua biografia,
Marcello Argilli, tra i quaderni privati dello scrittore, morto 40 anni
orsono)</span></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-87688748036963863052020-03-18T15:51:00.003+01:002020-03-18T15:51:50.898+01:00Coronavirus: i giorni che non si potranno dimenticare<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
La cosa agghiacciante è che c’è una quantità consistente di persone che
al netto della paura è *contenta* del coprifuoco. Ci sono milioni di
Rose e Olindi che ricorderanno questo periodo (se e quando finirà) come
il più bello della loro vita. C’è ordine, tutto è pulito, tutti stanno a
casa e sono obbligati a vivere come loro hanno sempre vissuto. Passerà
il virus, prima o poi, in un modo o nell’altro, ma quella gente là e i
loro angeli in divisa non molleranno facilmente il potere che il virus
gli ha dato.<br />
(tuco - 17 marzo 2020)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqtPIsOzAOVPBbBM2WkOTLTAj6_JfCGxqvVzKhyphenhyphenJD0cCT1U38XkbwT02u7OJ8n-xfkGYMyCno_taF8Ej-RVxVnBFS1jxP4nVMd_t9-DdrBCQ2JcsEMWLXoeE7dU4wWzRienYCiVg/s1600/cuarantena.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="904" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqtPIsOzAOVPBbBM2WkOTLTAj6_JfCGxqvVzKhyphenhyphenJD0cCT1U38XkbwT02u7OJ8n-xfkGYMyCno_taF8Ej-RVxVnBFS1jxP4nVMd_t9-DdrBCQ2JcsEMWLXoeE7dU4wWzRienYCiVg/s320/cuarantena.jpg" width="180" /></a></div>
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(autore e luogo sconosciuti - inizio pubblicazione intorno al 15 marzo 2020)<br />
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conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-89935116003742878542017-11-21T21:44:00.001+01:002017-11-21T21:44:09.233+01:00Wolf Bukowski<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Wolf Bukowski è un valente contributore del blog Giap dei Wu Ming. Ha scritto (almeno) due libri, "la danza delle mozzarelle", con la dentatura di Farinetti in copertina, sulla retorica mistificatrice del cibo presuntamente sano e di qualità che porta grandi profitti, e "la santa crociata del porco". Nonostante mi interessasse di più il primo, mi è capitato di leggere prima il secondo, che si è rivelato comunque una vera miniera di spunti, di cui raccoglierò qui qualcuno dei più interessanti. <br />
Il libro è diviso in tre parti, chiamate rispettivamente "il maiale imposto", "il maiale negato" e "il maiale sterminato".<br />
<br />
Le prime due parti sono sulla cronaca recente, mancata integrazione, pregiudizi di razza e religione, intolleranza. <br />
Ad esempio, l'odio e i pregiudizi di apparentemente mansuete persone comuni "<i>sono sintomo del vuoto, di sofferenza non riconosciuta e delle enormi difficoltà che si hanno [...] in una società ostile, che si finge amica [...] solo per nascondere l'odio verso l'umano che la pervade.</i>"(p. 23)<br />
<br />
Ma è la terza parte la più ricca:<br />
<br />
"<i>35 maiali uccisi al secondo, 2000 al minuto, 125 mila al giorno, un miliardo e cento all'anno.</i><br />
<i>prosciutti, costoline, lonza, guanciale e pancetta; e lardo, sugna e strutto; e ingredienti per caramelle, capsule, pastiglie, birre; e componenti per armamenti, valvole cardiache, carta fotografica; tessuti e filtri di sigarette, lubrificanti; e bio-diesel e saponi, vernici, candele, shampoo e balsamo, dentifricio, pennelli e fertilizzanti, medicinali; e poi di nuovo wurstel e salsicce e ciccioli e patè; e alimenti per animali d'affezione e da reddito, pesci compresi, compresi maiali</i>" (pp. 119, 120)<br />
<br />
"<i>Il 70% della superficie agricola utile mondiale è impegnata per le esigenze degli allevamenti</i>" (p. 128)<br />
<br />
<i>"Ma il mercato [...] non è che l'altro nome del capitalismo che deruba, espropria, avvelena, impoverisce, uccide, e che fonda il proprio successo globale sul farlo efficacemente.</i>" (p. 130)<br />
<br />
"<i>Il consumatore. Le strutture economiche ne plasmano l'immaginario e ne orientano il gusto; il suo potere d'acquisto è sempre più modesto, e la riorganizzazione urbanistica della vita cittadina attorno alle esigenze delle catene commerciali fa il resto</i>." (p.133)<br />
<br />
La lotta per l'emancipazione degli sfruttati sarà "<i>una cosa oscura, senza pregio, una cosa facile da mettere alla berlina, da disprezzare; una cosa tutt'altro che attraente, visto che reca le sembianze della vendetta e dell'odio</i>" (da "la giungla", upton sinclair) (p.143)<br />
<br />
"<i>E' la disuguaglianza ad alimentare il mercato; è il furto ai danni dei più deboli (di tempo, di risorse, di vita) a consentire l'accumulazione e il profitto</i>" (145-146)<br />
<br />
"<i>il macello, come il capitalismo [...] preleva vita: dalle bestie che vi sono condotte, dai lavoratori che le smembrano, dal pianeta cui sottrae energia, acqua, granaglie e legumi. Restituisce morte, preceduta da lunghe soffrenze, agli animali: sfruttamento e malattie professionali agli umani [...]; insieme a laghi tossici di deiezioni, monoculture di mais e soia in luogo di foreste, gas serra, pandemie e batteri antibiotico-resistenti, il devastante spostarsi tra continenti di mangimi, corpi semilavorati e prodotti finiti, la distruzione di economie locali più sostenibili e delle vite che esse alimentavano, dumping ambientale e salariale nonché nocività di ogni genere - non ultime quelle incarnate dai suoi stessi prodotti</i>". (p. 159)</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-5810356469235420172017-11-16T15:05:00.001+01:002017-11-16T15:05:27.002+01:00Trasformare in valore il cazzeggio volontario<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Mentre diventa sempre più complicato vivere del proprio lavoro, è sorprendente come alcuni riescano a ricavare guadagno da attività altrui che gli interessati percepiscono piuttosto come tempo libero. E' il cosiddetto user generated content, che è diventato un modello per fare affari da almeno quindici anni. O è il caso dei social network, talvolta molto criticati per la questione dei ricavi fiscali, della privacy o degli impatti sull'opinione pubblica dal punto di vista sociale e politico.<br />Eppure lo sfruttamento del cazzeggio altrui è sorprendentemente diffuso anche in ambienti insospettabili. Ecco qui due esempi in cui mi sono imbattuto lo stesso giorno.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHcslfYI5_IoCFviUx6srPXoVx84BLVM05GHaJgRTIwKhTNN1kpiAYjlRAtjcUaCXpfBKqNIjAqcla-mQ8LrXc7OdFDIMdNLrug1VvEd8IiVjT-L7nk7lFTTPpSjLGyBiwG_G7Og/s1600/stefani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="336" data-original-width="629" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHcslfYI5_IoCFviUx6srPXoVx84BLVM05GHaJgRTIwKhTNN1kpiAYjlRAtjcUaCXpfBKqNIjAqcla-mQ8LrXc7OdFDIMdNLrug1VvEd8IiVjT-L7nk7lFTTPpSjLGyBiwG_G7Og/s320/stefani.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Max Stefani, storico direttore del Mucchio Selvaggio, e quindi responsabile morale dell'acquisto di metà dei dischi che ho a casa, che cerca materiale che finirà in un libro, e ricompensa anticipatamente con un grazie.<br /><span id="goog_353304665"></span><span id="goog_353304666"></span><br />E gli imprescindibili wu ming, che, nel bel racconto satirico "Benvenuti a sti frocioni 3", raccontano in maniera grottesca i contatti per realizzare un film dal loro romanzo Q. Visto lo stile del racconto non possiamo escludere che sia di finzione anche la richiesta di riassunto per gli iscritti alla newsletter. Ma anche qui sembra che l'ingiustificabile proposta di sfruttamento da parte del produttore sia ribaltata, in una certa misura e per la parte possibile, sui propri lettori.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVJfbBpT-Nuk8wSjjkF7gR1yVnpjsviySpQQRXo50CaRfsXOXxhe3CUSnH7B43kWC3pi-P6KuTszXgnhIRqitt5zOmJzFM7EWE7HTJeGNLMaIM4iNhfLFV6maCaBot97ajGyhOGg/s1600/wuming.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="627" data-original-width="629" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVJfbBpT-Nuk8wSjjkF7gR1yVnpjsviySpQQRXo50CaRfsXOXxhe3CUSnH7B43kWC3pi-P6KuTszXgnhIRqitt5zOmJzFM7EWE7HTJeGNLMaIM4iNhfLFV6maCaBot97ajGyhOGg/s320/wuming.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-23414362336894826402017-08-24T17:07:00.001+02:002024-01-24T13:57:12.755+01:00Turismo come risorsa, turismofobia e disuguaglianze<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Sta finendo una estate molto calda, in cui il turismo è stata una attività molto praticata o almeno pensata e desiderata.<br />
Molti hanno fatto le vacanze, altri hanno fatto affari lavorando, alcuni posti scoppiano letteralmente (assieme alla pazienza dei residenti), altri hanno avuto una stagione deludente e sperano miglioramenti futuri.<br />
Se il turismo come risorsa primaria dell'Italia può essere un mantra per coprire l'assenza di programmazione e la perdita di saperi e tecnologie, fenomeni come le gigantesche navi da crociera che invadono piccoli paesi (1) (come Portovenere o le Cinque Terre) hanno fatto nascere movimenti critici.<br />
<br />
Ecco qui tre buoni spunti sull'argomento.<br />
<br />
<i>Quando mi dicono che la Puglia, la mia regione, è "vocata" al turismo io mi metto a ridere. Ma, in realtà, mi viene da piangere. Certo è una regione bellissima, da visitare ed nei cui mari bagnarsi, ma è in corso una processo di concentrazione dei capitali e delle conoscenze (quelle che creano lavori economicamente "pesanti"), che vuole che i pugliesi si occupino esclusivamente di turismo per renderci ancora di più un piccolo Messico. A noi solo il turismo (ed i suoi magri stipendi per facchini, camerieri e lavapiatti), agli altri il terziario avanzato, i servizi alle imprese manifatturiere, la produzione di qualità (con il suo indotto enorme di lavori specialistici frutto di intenso studio in università all'avanguardia). A noi la periferia intellettualmente povera con il sole ed il mare, agli altri la ciccia, i capitali, le Università, il lavoro serio sempre più evoluto e distante dalla bassa manovalanza. A loro i redditi per venire a farsi le vacanze da noi, a noi la quota parte residua dei loro redditi, destinata - come insegna ogni buon manuale di economia - a diventare sempre più esigua in termini relativi ed assoluti. A loro il futuro, a noi il vuoto fatto di degrado e piccola criminalità con i resort per ricchi intorno, possibilmente protetti da guardie giurate e muri. Un piccolo Messico, appunto.</i><br />
(Roberto Polidori)<br />
<br />
Il secondo sono due <a href="https://accoglienzaturistica.blogspot.it/2017/08/le-colpe-dei-turisti-e-del-turismo-e-le.html" target="_blank">articoli</a> (il link è al secondo) del presidente del presidente dell'associazione degli alberghi diffusi. La qualifica dell'autore suggerisce già la soluzione proposta, ma l'analisi del fenomeno è puntuale e buona.<br />
<br />
<br />
Infine una foto, che racconta molto della società occidentale dei nostri tempi, sulle crescenti e insopportabili disuguaglianze. Mylin IV copre letteralmente tutta Portofino, saturando il porto e la vista. Un po' di turismofobia potrebbe opportunamente orientarsi verso i proprietari di questi mostri del mare, con la carta di credito platinum con cui pagare i cospicui diritti di ancoraggio, piuttosto che sul turista "low-cost" o "di bassa qualità" o "mordi e fuggi" e il suo pranzo al sacco. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJo1FMh5Yb1AOTZ4s6wPEUF6Y8eddqcYX7HUheS8Ic9cXmaJNfoC-PXZk4nNlpKWZ-wtE3UCF-u10lnYDBT-aNU2lCCwWjYipC_ltzHPQJcbPlFYzhGroYz2ANcqcvrpCNqKNY0g/s1600/IMG_0118.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJo1FMh5Yb1AOTZ4s6wPEUF6Y8eddqcYX7HUheS8Ic9cXmaJNfoC-PXZk4nNlpKWZ-wtE3UCF-u10lnYDBT-aNU2lCCwWjYipC_ltzHPQJcbPlFYzhGroYz2ANcqcvrpCNqKNY0g/s640/IMG_0118.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
(1) Personalmente mi è insopportabile l'uso del termine "borgo" per differenziare un paese che può attirare i turisti da uno che non può.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-52973376003000266282017-07-15T21:50:00.002+02:002018-04-06T17:38:22.596+02:00Sandrone Dazieri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Ho sentito parlare la prima volta di Sandrone Dazieri all'inizio degli anni 90, su blob.<br />
Doveva essere una trasmissione politica tipo "Milano, Italia" e prende la parola presentandosi come "sono il compagno Sandrone del Leoncavallo".<br />
Riotta lo interrompe dicendo "allora nei centri sociali ci sono anche persone della mia età" e Dazieri risponde perplesso "veramente io ho 29 anni".<br />
Subito dopo blob metteva uno spezzone di Sandro Curzi, allora direttore del TG3, con il titolo "blob sandrone".<br />
E' stato strano per me ritrovare Dazieri come romanziere di gialli/thriller. E' cominciato tutto da una recensione sul manifesto dell'ultimo uscito, "L'angelo". Che è poi in qualche modo la continuazione del precedente, da cui ho deciso di iniziare.<br />
<b>Uccidi il padre (2014)</b><br />
Difficile uscire dal mondo malato di Uccidi il padre, tutto è studiato per tenervici incollati, dai capitoli che terminano con una anticipazione del successivo, le descrizioni geografiche, anatomiche o poliziesche molto accurate e la trama piena di frammenti che finiscono tutti per ricomporsi. I due protagonisti, Colomba, poliziotta a riposo e Dante, uno strano consulente ed esperto di persone scomparse, sembrano complementari. Conoscendo la saga del gorilla, si potrebbe dire che Sandrone continua a usare in due alter ego, ma stavolta in due persone diverse<b> </b><br />
<br />
<b>L'angelo (2016)</b><br />
Degna prosecuzione del precedente, di cui si aspetta con ansia l'annunciata terza parte. Si notano un po' il lavoro per rendere chiaro tutto anche a chi non ha letto il precedente. E certi rimandi all'attualità (ad esempio la spazzatura di Roma) che rischiano di sembrare subito vecchi.<br />
<br />
<b>Attenti al gorilla (1999)</b><br />
Il primo romanzo, con risvolti autobiografici molto marcati: il nome e cognome, la città di provenienza, il passato del Leoncavallo e chissà quante altre cose, a partire dai locali e dalle persone.<br />
Forse non la doppia personalità del (o dei) protagonisti, che si trovano nello stesso corpo. <br />
Lo stile è meno levigato rispetto agli ultimi romanzi. La politica c'entra molto, nella trama (i punkabbestia), gli incisi e anche la morale. Alla fine i militanti del Leoncavallo arrivano prima della polizia. E' curioso rileggere alcune descrizioni dettagliate del 1999 a quasi vent'anni di distanza. Ad esempio Milano, dove è ambientato il romanzo, doveva vivere un momento piuttosto negativo, al contrario delle magnificazioni di oggi. <br />
<b> </b><br />
<b>La cura del gorilla (2001)</b><br />
Continuazione del primo romanzo, con ambientazione nella sua Cremona e nella Torino degli squatter. Sugli squatter e sugli immigrati (molto significativo aver chiamato due personaggi kater e irades, come la nave di uno dei peggiori naufragi degli anni '90) è facilissimo capire da che parte stia l'autore. Che qui si concede più interazione tra il gorilla e il socio, più sentimenti e più ironia, tanto che Claudio Bisio, che ha interpretato il protagonista nel film del 2006, sembra ritagliato perfettamente nella parte (non è consigliabile guardarlo, come ho fatto io, appena finito di leggere il libro; forse non è consigliabile guardarlo tout court). Questo romanzo è l'ultimo con le lire e il primo con internet.<br />
<b>Gorilla Blues (2002) </b><br />
Erano appena successi due episodi spartiacque nella storia recente: il G8 di Genova e l'attentato alle torri gemelle, che per uno scrittore che segue l'attualità non si potevano non trattare. Ma mentre l'11 settembre entra piuttosto di striscio, i fatti di Genova sono trattati, e interpretati, in maniera piuttosto approfondita. C'è anche una sentita citazione di Pietro Valpreda, morto in quel periodo. E poi, il lago Maggiore (Angera, sponda lombarda, per la precisione), neonazisti, giostrai nomadi e una scrittura sempre più asciutta.<br />
<b>Il karma del gorilla(2005)</b><br />
Qui Sandrone sembra andare un po' con il pilota automatico. Compaiono tutti i classici della saga: la rissa per futili, ma giusti, motivi, il capitolo in corsivo sull'infanzia, il passato del leoncavallo, una o due donne fatali. Poi c'è il viaggio in Argentina, subito dopo la crisi: scopriremo nella nota alla fine che è autobiografico. E un viaggio transatlantico da clandestino: e scopriremo nella stessa nota che non è e non potrebbe essere autobiografico. In tutto ciò la storia scivola che è un piacere, fino al colpo di scena finale, primo esempio dei colpi di scena molto più clamorosi che troveremo nella più nuova saga Caselli/Dante.<br />
<b>E' stato un attimo (2006)</b><br />
Sandrone si lascia alle spalle il gorilla, ma non deve spostarsi di tanto per il nuovo protagonista Santo Denti, che ha anche lui una doppia personalità. Lo spacciatore del 1991 si risveglia ricco e pubblicitario nel 2005. Questo spunto permette una serie di godibili giochi di differenze per i due personaggi, da una parte il censo e il linguaggio, dall'altra gli oggetti e il mondo differenti a distanza di quattordici anni. E a uno a uno ricompaiono i personaggi secondari della saga del gorilla. E alla fine quasi nulla era come era sembrato all'inizio.<br />
<b>Cemento armato (2007) </b>con Marco Martani<br />
Il prologo in corsivo è qualcosa di molto familiare, ma questo romanzo a quattro mani è molto diverso nello stile, capitoli brevi come scene da film e manca del tutto l'ironia della saga del gorilla. Come risultato lo stile diventa molto violento e crudo. Il personaggio del boss palazzinaro è molto efficace. E' curioso scoprire che il romanzo è ricavato dalla sceneggiatura del film omonimo, uno strano assemblaggio con un regista (Martani) che ha fatto lo sceneggiatore di molti cinepanettoni e delle varie notti prima degli esami, da cui sono presi anche tutti i protagonisti.<br />
<b>Bestie</b> (2007)<br />
Romanzo molto più breve e scritto a favore della causa della lotta alle zoomafie, con tanto di postfazione a cura di Legambiente. Ambientato in val Brembana, con (nuovo) protagonista, atmosfere e incipit molto à la Dazieri, soffre una fine che sembra arrivare in maniera un po' troppo affrettata.<br />
<b>La bellezza è un malinteso</b> (2010)<br />
Sandrone riesuma il gorilla per un ultimo e definitivo romanzo. Il gorilla è invecchiato, si è sposato, non ha voglia di correre rischi, ma il passato e la sua coscienza lo costringono a un'altra avventura delle sue, in cui c'è un debole da salvare e tra le forze della legge e dell'ordine si nasconde qualche settore deviato. Il socio si concede incursioni anche nei momenti di veglia del gorilla, mentre è sempre più impeccabile a risolvere i problemi. Nel finale dovrà lasciare la scena. Dazieri chiude così la saga e si prepara a iniziare la successiva.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<b> </b><br />
<b> </b></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-86806908808710614172017-03-10T14:41:00.001+01:002017-03-10T14:41:39.892+01:00Il plusvalore<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption">CHE COS'È IL PLUSVALORE, ALLA BASE DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTICO DEI LAVORATORI (MARX)<br /> <br /> Il Plusvalore è il valore della forza-lavoro non retribuita di cui il capitalista si appropria nel processo di produzione:<br />
«Il plusvalore consiste proprio … nell'eccedenza della somma
complessiva di lavoro incorporata nella merce rispetto alla quantità di
lavoro pagato che la merce contiene» (Il Capitale, li<span class="text_exposed_show">bro III, p. 68). <br /> <br />
</span></span></span><span class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption"><span class="text_exposed_show"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi35wtX6t76eVDl_HhJpBWT4hjRgV7qZD4DbZgRssyNbXCNP1Lzs7HP2CgPLoftE-zh33whHiyisloHMlvq0H7QEkrDyzSKl7PXAwNlaJuRPcQGIZBFUNyAxei8v2nYtG6uG6NQkg/s1600/plusvalore.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi35wtX6t76eVDl_HhJpBWT4hjRgV7qZD4DbZgRssyNbXCNP1Lzs7HP2CgPLoftE-zh33whHiyisloHMlvq0H7QEkrDyzSKl7PXAwNlaJuRPcQGIZBFUNyAxei8v2nYtG6uG6NQkg/s640/plusvalore.jpg" width="472" /></a>La forza-lavoro che il lavoratore vende come merce ha infatti la
caratteristica particolare di produrre valore, ma il valore della
forza-lavoro è determinato essenzialmente dalla quantità di lavoro
necessaria per la sua conservazione e riproduzione, oltre che da altri
fattori dipendenti dalle situazioni storiche concrete; se questo valore
viene riprodotto, per esempio, in quattro ore di lavoro quotidiano, ma
l'impiego della forza-lavoro viene prolungato per un totale di otto ore
al giorno, si avranno quattro ore di pluslavoro che si traducono in una
maggior quantità di prodotto (plus-prodotto o sovraprodotto) e quindi in
plusvalore. <br /> <br /> Il plusvalore è dunque il valore del pluslavoro,
cioè del lavoro compiuto in più dal lavoratore oltre a quello che
corrisponde al valore del salario. Si possono individuare due diversi
modi di appropriazione di plusvalore. In primo luogo il capitalista può
appropriarsi di plusvalore attraverso un prolungamento della giornata
lavorativa oltre il tempo limite entro il quale la forza-lavoro produce
il suo valore (tempo di lavoro necessario), in modo che si realizzi un
pluslavoro (tempo di pluslavoro). Il plusvalore che il capitalista
accumula in questo modo viene chiamato da Marx plusvalore assoluto,
perché è dato dall'aumento assoluto della durata della giornata
lavorativa. Questo è anche il primo modo storicamente verificatosi. <br /> <br />
In secondo luogo il capitalista può appropriarsi di plusvalore
attraverso la diminuzione, all'interno della giornata lavorativa stessa,
del tempo di lavoro necessario e quindi un aumento del tempo di
pluslavoro. Ciò avviene in seguito all'aumento della forza produttiva o,
per usare un termine corrente, della produttività del lavoro. Questo è
divenuto il modo prevalente da quando, in seguito alle lotte della
classe operaia, è stata introdotta per legge una durata massima della
giornata lavorativa. Il plusvalore che il capitalista accumula in questo
modo viene chiamato da Marx plusvalore relativo, cioè dovuto a una
diminuzione relativa del tempo entro il quale il lavoratore riproduce il
valore della propria forza-lavoro:<br /> «Chiamo plusvalore assoluto il
plusvalore prodotto mediante prolungamento della giornata lavorativa;
invece, chiamo plusvalore relativo il plusvalore che deriva
dall'accorciamento del tempo di lavoro necessario e dal corrispondente
cambiamento nel rapporto di grandezza delle due parti costitutive della
giornata lavorativa» (ivi, libro I, p. 354).<br /> <br /> L'analisi del
plusvalore è uno dei punti centrali della ricerca scientifica svolta da
Marx. La scoperta dello stretto rapporto che intercorre tra lavoro e
valore e, rispettivamente, tra pluslavoro e plusvalore è stata definita
da Lenin come «la pietra angolare della teoria economica di Marx». Ne Il
Capitale Marx non solo individua i modi specifici di produzione e di
appropriazione da parte dei capitalisti del plusvalore, ma mostra come
la produzione di plusvalore sia «motivo diretto e scopo determinante
della produzione capitalistica». Infatti la condizione essenziale per il
verificarsi della stessa accumulazione del capitale è la disponibilità
di plusvalore nelle mani dell'imprenditore. Il saggio del plusvalore,
cioè il rapporto tra il plusvalore ottenuto e il capitale variabile
anticipato in salari, esprime il grado di sfruttamento della
forza-lavoro: <br /> «Il grado di sfruttamento determina l'ammontare del
saggio del plusvalore e data la massa complessiva del capitale
variabile, determina l'ammontare del plusvalore e quindi del profitto»
(ivi, libro III, p. 241). <br /> <br /> [fonte: <a href="http://www.homolaicus.com/teoria/dizio/mddip0.htm#Plusvalore" rel="nofollow nofollow" target="_blank"><span>http://www.homolaicus.com/</span><wbr></wbr><span class="word_break"></span><span>teoria/dizio/</span><wbr></wbr><span class="word_break"></span>mddip0.htm#Plusvalore</a>]</span></span></span><br />
<br />
<span class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption"><span class="text_exposed_show">Con una nota al fumetto: </span></span></span><br />
<span class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption"><span class="text_exposed_show"> </span></span></span><span class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption"><span class="text_exposed_show"><span><span><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody"><span>Se fosse così, sarebbe anche giusto, fare 50-50 tra chi investe e chi lavora, sarebbe assolutamente degno. </span><br /><span>Ma la verità è che l operaio produce 1000 al costo di 200 e riceve 10; altro che 400...</span></span></span></span></span> </span></span></span></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-20347019100567557692016-12-04T23:26:00.001+01:002016-12-04T23:30:20.628+01:00Renxit<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
A 16 minuti dalla chiusura delle urne del referendum sulla (fu) deforma costituzionale, il consiglio che mi viene da dare è il seguente:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/j-WrzQ1a_CU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/j-WrzQ1a_CU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Piuttosto, siccome tutti in Italia hanno per mesi discusso di articoli costituzionali, perché non ne approfittiamo e parliamo un po' dell'articolo 81:<br />
«<i>Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio
bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del
ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine
di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione
delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti,
al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o
maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. Le Camere ogni anno
approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati
dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere
concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a
quattro mesi. Il contenuto della legge di bilancio, le norme
fondamentali e i criteri volti ad assicurare l'equilibrio tra le entrate
e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso
delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a
maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei
principi definiti con legge costituzionale</i>».<br />
<br />
E' stato riscritto nel 2012 da Monti e compagnia, senza referendum, e quasi nessuno oggi pensa che abbia fatto bene all'Italia. </div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-84027269170753753962016-11-15T16:17:00.000+01:002017-05-18T14:56:39.248+02:00La sharing economy spiegata con esempi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Innanzitutto, in molti degli esempi che seguiranno, la definizione sharing economy è usata a sproposito.<br />
Si può parlare di economia della condivisione quando qualcuno condivide un bene di suo proprietà con altri che contribuiscono ai costi di gestione, preferibilmente senza intermediari.<br />
L'esempio più classico è condividere un viaggio in macchina e dividere le spese di benzina.<br />
Per gli esempi che seguono è più appropriato parlare di "gig economy" (economia dei lavoretti) o "platform capitalism" (capitalismo di piattaforma).<br />
<br />
Uber<br />
E' come un taxi, solo che lo avete chiamato mediante una app. Il prezzo per voi è uguale, l'autista prende molto di meno, la differenza (naturalmente esentasse) va a un miliardario americano con le scarpe da ginnastica. Molti lo amano perché qualche volta hanno litigato con un tassista. L'autista di Uber non può essere altrettanto sgarbato neanche se volesse, perché teme i feedback negativi.<br />
<br />
Airbnb<br />
E' un alloggio in case private che costa come un hotel. Il padrone di casa può essere uno studente che affitta un letto in più per pagarsi gli studi come un proprietario di molte case sfitte. Sia il proprietario che l'inquilino cliente pagano una ricca commissione ad Airbnb che va, sempre esentasse, nelle tasche di un miliardario americano con le scarpe da ginnastica.<br />
<br />
Foodora (e altri intermediari di consegne di cibo a domicilio)<br />
Voi comprate il pranzo o la cena da un ristorante e ve lo consegna entro mezz'ora a casa un fattorino (ma loro lo chiamano biker, volete mettere ?) in divisa. Voi pagate il conto del ristorante più 2,90 (ma potete anche dare una "mancia alla flotta" via carta di credito), il ristorante versa il 30% del conto (il 25% se contratta duramente) al miliardario con le scarpe da ginnastica, stavolta tedesco (e quindi non esentasse, forse). E il "biker" quanto guadagna? Il contratto nazionale collettivo della logistica prevedrebbe 7,50 all'ora più un euro a consegna, più spese telefoniche e manutenzione bici. Invece all'inizio foodora dava 5 euro all'ora (solo per le ore effettivamente lavorate), poi è passata a 2,40 a consegna. A ottobre a Torino si sono incazzati e hanno fatto sciopero.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-55885780616868764662016-09-16T17:00:00.004+02:002024-01-24T14:22:20.503+01:00quarto stato, nuovo stato<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black; font-size: 13pt; mso-fareast-language: IT;">Chi visita a Milano il Museo del Novecento è catturato dalla grande tela Il quarto stato di Pellizza da Volpedo. Fu dipinta nel 1901, quando le idee elaborate da Marx mezzo secolo prima ormai diventavano realtà, i lavoratori confluivano in un’immensa fiumana, la protesta individuale diventava lotta di classe, «piena di speranze umili e di minacce oscure», come annotava lo stesso pittore. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw4m3sjTbRIeCrJbAERrF4WVSNsBCRJ1tjP3CfCov6Nr3zEwbWDCytoadoW5sK2US8BMJjQ_OM2RuywjWlUtPyxlPP761H1jGiUlUoE57BW2SpOAr7m-oxwSN8nR2HP47wJh345w/s1600/Il_Quarto_Stato_di_Giuseppe_Pellizza_da_Volpedo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw4m3sjTbRIeCrJbAERrF4WVSNsBCRJ1tjP3CfCov6Nr3zEwbWDCytoadoW5sK2US8BMJjQ_OM2RuywjWlUtPyxlPP761H1jGiUlUoE57BW2SpOAr7m-oxwSN8nR2HP47wJh345w/s320/Il_Quarto_Stato_di_Giuseppe_Pellizza_da_Volpedo.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black; font-size: 13pt; mso-fareast-language: IT;">Un secolo più tardi Berengo Gardin ci offre, con una sintesi profetica che è propria dei grandi artisti, la dissoluzione di quella fiumana, frantumata dal consumismo, dai media e dalla globalizzazione. Presi di spalle, gli operai pugliesi vanno verso il cantiere, isolati e perdenti. Ormai la lotta di classe è quella dei ricchi contro i poveri. E i ricchi l’hanno vinta, ma non per sempre. (D. De Masi)</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN4eJVU5NRtP9xIoe_diDxFhRYLGhSzJWPYhzPeYX3y6dOf-Z6CB29K75fJ8VG1vd5ZnwQQtr2KVMMeB30XbdxECneXmnB07mK5kNvsejP7vVDOJwYOGRsp8IPKhTT14fIyGcSVg/s1600/nuovo+stato.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN4eJVU5NRtP9xIoe_diDxFhRYLGhSzJWPYhzPeYX3y6dOf-Z6CB29K75fJ8VG1vd5ZnwQQtr2KVMMeB30XbdxECneXmnB07mK5kNvsejP7vVDOJwYOGRsp8IPKhTT14fIyGcSVg/w320-h224/nuovo+stato.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p dir="ltr" id="docs-internal-guid-f0a86292-7fff-1011-833c-e6f17760974c" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: x-small; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">operai al lavoro alla costruzione dello stadio di Bari, nel 1987.</span></p><br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black; font-size: 13pt; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-46799195376526642892016-06-25T15:39:00.001+02:002016-06-25T15:39:25.638+02:00Rottamiamo il rottamatore<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVNCCcBSlrlcOSyun9ESLxTbjInxxWxHG_Jz-1B_d_f3upsg8ZQH4BGPXUYxqxdJXaMzswVZ5AUjA24MZmSEGYydZBzuUxopcc1gs6sB3SqCU2rWrKnFm8aik-K_8dRP4h03GgIg/s1600/DSC_0390%255B1%255D.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVNCCcBSlrlcOSyun9ESLxTbjInxxWxHG_Jz-1B_d_f3upsg8ZQH4BGPXUYxqxdJXaMzswVZ5AUjA24MZmSEGYydZBzuUxopcc1gs6sB3SqCU2rWrKnFm8aik-K_8dRP4h03GgIg/s320/DSC_0390%255B1%255D.JPG" width="180" /></a></div>
<br />
Le ultime elezioni amministrative sembravano indicare che gli elettori delle città avrebbero votato chiunque pur di andare contro Renzi e il suo PD: a Roma e Torino hanno votato il Movimento Cinque Stelle, a Napoli Gigino De Magistris, a Benevento Clemente Mastella, a Cascina di Pisa una leghista che ce l'ha con John Lennon e a Sesto Fiorentino, vivaddio, un sindaco di sinistra che si oppone a faraonici progetti di aeroporti e varianti di valico.<br />
In leggera controtendenza due città dove l'avversario al ballottaggio era di destra: a Milano, il candidato Expo-renziano Sala la spunta per poche migliaia di voti e grazie al soccorso del candidato di sinistra Rizzo, in una città dove il vantaggio si aspettava molto maggiore, per meriti sia reali che virtuali e a Bologna, che il voto "tanto peggio tanto meglio" lo ha già sperimentato nel 2000, per punire un altro segretario presidente del consiglio del partito ex botteghe oscure.<br />
Con questo scenario la possibilità di rottamare Renzi e la sua sgangherata riforma costituzionale con il referendum di ottobre è più che concreta, tanto che qualcuno comincia già a preoccuparsi del dopo: una alternativa di sinistra che oggi non c'è e la legge elettorale con cui si dovrebbe votare.<br />
Infatti non è scontato che l'Italicum sia bocciato dalla corte costituzionale: sei giudici su quindici sono cambiati nel frattempo. La legge elettorale migliore, l'involontario proporzionale puro prodotto dai tagli della consulta al Porcellum, è in vigore per pochi altri giorni e sarà sostituito dall'inguardabile Italicum, che Renzi aveva progettato per vincere e ad oggi farebbe vincere il partito della Casaleggio Associati.<br />
D'altra parte la sinistra ha raccolto l'ennesimo risultato modesto. Le differenti proposte delle città erano di comunque estemporanee, non radicate nella società e falcidiate da rivalità politiche di basso cabotaggio. Di fatto, la sinistra è ancora a ground zero, mentre l'astensionismo cresce senza sosta.<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-73942878135893866322016-05-11T15:28:00.002+02:002016-05-17T12:23:59.320+02:00Se Roma piange, Milano non ride<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Leggo su <a href="http://www.thetowner.com/it/centro-commerciale-arese-kfc/" target="_blank">the towner</a>, un interessante sito "about cities", dicono loro, in cui ci sono articoli belli anche se un po' troppo convinti di esserlo, scritti da giovani che speriamo siano pagati, un reportage sul bagno di folla per l'inaugurazione del centro commerciale di Arese, dove un tempo si costruivano le Alfa Romeo.<br />
Milano ultimamente ha imparato a mettersi in fila dappertutto per ore e ore, come per la Expo di cui ancora non ci hanno comunicato quanto è costata.<br />
E Roma? Per ora sembra resistere alla tentazione di mettersi in fila a vuoto, ma la sua situazione è piuttosto disperata: un <a href="http://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/2016/05/09/roma-sgomberi-crisi" target="_blank">articolo</a>, super condiviso sui social, di Christian Raimo ne registra lucidamente lo stato attuale.<br />
Da notare anche una <a href="http://libernazione.it/roma-sta-morendo-raimo/" target="_blank">risposta</a> polemica all'articolo di Raimo. Libernazione, non confondetevi con il vecchio quotidiano di Rifondazione Comunista, è un blog collettivo molto polemista e molto liberista, dove non è chiaro se Raimo non gli sia simpatico o è semplicemente la vittima della polemica del giorno.<br />
UPDATE 17 maggio<br />
Altra <a href="http://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2016/05/dal-verme-pigneto" target="_blank">risposta</a> sullo stesso registro, proveniente dall'area del sole 24 ore con identico messaggio di fondo (l'imprenditoria privata non va ostacolata), curiosamente lo stesso richiamo arbitrario al vino biodinamico che nessuno ha citato in origine e gli stessi luoghi comuni (okkupare con la k, sgrammaticature romanesche al punto giusto) .<br />
</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-76803496108738161892016-04-22T16:55:00.000+02:002016-04-22T16:55:00.167+02:00Centrali nucleari dietro l'angolo e inquinamento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
A chi straparla di "centrali nucleari dietro l'angolo" e "tanto acquistiamo l'energia nucleare da Francia e Germania", e ce ne sono stati tanti durante la campagna elettorale del referendum sulle trivelle, chiederei, cartina delle zone più inquinate d'Italia alla mano, se fa differenza vivere esattamente in una di quelle zone o un po' più lontano.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkKk3lP6MDHhYYMv00m0Nlb1lr4sOx7GL2zF5U9neReoAMTCBke1FjT9mb7uV5SgvoePi6ecsbfcus2rcI1fB3yd4t9PIwTc3RV6OkhQe7uh5v6Q7_g2L9FCoy5gcynkYwqLHLDA/s1600/100319-PEEU-PollutedPlaces.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmgTdkh1HrYfBgVteNprsFX4zGDs7d02Qmw9EI1Z2duaKvJnC69n1Y_IOdp5YTn7MOw_x-pxIbj5Ly98CtzFG4WEXKPt3pLCCpmNPnZEKeos1DqnIY-979y5Y7KJ243on_LfP9ow/s1600/penisolainquinata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmgTdkh1HrYfBgVteNprsFX4zGDs7d02Qmw9EI1Z2duaKvJnC69n1Y_IOdp5YTn7MOw_x-pxIbj5Ly98CtzFG4WEXKPt3pLCCpmNPnZEKeos1DqnIY-979y5Y7KJ243on_LfP9ow/s320/penisolainquinata.jpg" width="306" /></a></div>
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<br />
Già che ci siamo, ecco la cantina delle zone più inquinate del mondo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkKk3lP6MDHhYYMv00m0Nlb1lr4sOx7GL2zF5U9neReoAMTCBke1FjT9mb7uV5SgvoePi6ecsbfcus2rcI1fB3yd4t9PIwTc3RV6OkhQe7uh5v6Q7_g2L9FCoy5gcynkYwqLHLDA/s1600/100319-PEEU-PollutedPlaces.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkKk3lP6MDHhYYMv00m0Nlb1lr4sOx7GL2zF5U9neReoAMTCBke1FjT9mb7uV5SgvoePi6ecsbfcus2rcI1fB3yd4t9PIwTc3RV6OkhQe7uh5v6Q7_g2L9FCoy5gcynkYwqLHLDA/s320/100319-PEEU-PollutedPlaces.jpeg" width="320" /></a></div>
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conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-39160450870272055262016-04-16T19:31:00.000+02:002016-04-16T19:31:02.279+02:00Un sì contro le lobby petrolifere<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
E anche contro quelle che sono al governo.<br />
Poi ci sarà il referendum contro la "deforma" costituzionale (lì bisognerà votare no, ma ci sarà tempo di riparlarne), e si stanno raccogliendo le firme per quattro referendum contro la "cattiva scuola", tre contro il jobs act, due contro la pessima legge elettorale Italicum.<br />
<br />Tanti referendum, forse troppi, ma tanti sono anche i danni fatti da questo governo micidiale.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-11134674329946541892016-01-03T15:16:00.003+01:002016-02-23T12:19:43.134+01:00zanardi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
A quanto scrivono alcuni, wikipedia è un ricettacolo di imprecisioni, approssimazione, burle e faziosità politica. Descrizione piuttosto esagerata e inesatta. Wikipedia va sicuramente saputa usare. Un esempio secondo me perfetto dell'utilità di wikipedia è l'elenco degli episodi di Zanardi (Andrea Pazienza, immagino che chi arriva qui non ha bisogno della precisazione). Se lo aveste cercato fino a dieci anni fa, sul web o su carta, non lo avreste trovato di sicuro. In compenso le prefazioni dei volumi abbondavano di rinunciabili esegesi sullo Zanardi specchio dei tempi burrascosi (anni '70) oppure, alla bisogna, della fine delle utopie (anni '80). Frasi simili le trovate anche sulla pagina wikipedia, per fortuna, poi c'è anche l'elenco completo (e se non lo fosse, questo è il bello, potete completarlo o correggerlo voi). I tag in corsivo però sono miei, per ricordare quali ho e quali mi mancano.<br />
<br />
<b> Giallo scolastico</b> (Frigidaire, n. 5, marzo 1981)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i> clubbino, gatto sventrato, preside</i></span><br />
<b>Pacco</b> (Frigidaire, n. 11, ottobre 1981)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>in campeggio a San Menaio</i></span> <br />
<b>Verde matematico</b> (Frigidaire n. 15, febbraio/marzo 1982)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>artiglio, la figlia del farmacista</i></span> <br />
<b> Notte di carnevale</b> (Frigidaire, nn. 18-20-23, maggio-luglio-novembre 1982)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>collegio, fuoco</i></span> <br />
<b>La proprietà transitiva dell'uguaglianza</b> (prologo realizzato per il volume Zanardi, Primo Carnera Editore, febbraio 1983)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>risiko </i></span><br />
<b> Massimo Zanardi l'inesistente</b> (Frigidaire, n. 29, aprile 1983)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>lettere, cravatte (ma non sono due diverse quella delle lettere e quella delle cravatte ?) </i></span><br />
<b>Lupi</b> (Corto Maltese, n. 8, maggio 1984)<br />
<i><span style="font-size: x-small;">trappole, ricardo </span></i><br />
<b>Zanardi. La prima delle tre</b> (alter alter, numero 1/2, gennaio/febbraio 1985)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>pazienza, mostro di firenze</i></span> <br />
<b>Prologo</b> (Comic Art, n. 28, dicembre 1986)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>bagno di notte</i></span> <br />
<b>Cuore di mamma </b>(Comic Art, n. 28, dicembre 1986)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>ricatto, compagna di scuola</i></span> <br />
<b>Cenerentola 1987</b> (Comic Art, nn. 29/31, gennaio/marzo 1987)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>ramira, fratello</i></span> <br />
<b>Zanna</b> (Comic Art, n. 32, aprile 1987)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>muta, nota anche come "ma la vecchiezza è una Roma" </i></span><br />
<b>Zanardi at the war</b> (Comic Art, n. 36, settembre 1987)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>guerra appunto </i></span><br />
<b>Zanardi medioevale</b> (Comic Art, nn. 37/39-42/43, ottobre/dicembre 1987-marzo/aprile 1988)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>incompiuta</i></span> <br />
<b>Storiella bianca</b> (Comic Art, n. 40, gennaio 1988)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>neve, montagna, nonna</i></span> <br />
<b>La logica del fast-food</b> (Comic Art, n. 41, febbraio 1988)<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>pici, trattoria</i></span> <br />
<b>Storiella inedita di Zanardi </b>(breve storia pubblicato sul volume Paz, editore Einaudi, 1997)</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-29606625002228510722015-12-17T21:29:00.000+01:002015-12-17T21:29:00.762+01:00roba da nerd<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Non che mi senta molto nerd, ma se mi piacciono queste cose, temo di esserlo almeno un po'.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihSieJOiU4eWe3K8urF7k3uvE6-eloMC2ij5vflE9jycxq6dRjZ5385VKxdlIyu3k5n0bosJHrx4KBG-YEtJOsMy4Divl7k3yKAB7Mlnob3CkM-E71H-aq4hfihZFhVyzamfydtg/s1600/1625585_10153610757683523_3826629375326726106_n.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihSieJOiU4eWe3K8urF7k3uvE6-eloMC2ij5vflE9jycxq6dRjZ5385VKxdlIyu3k5n0bosJHrx4KBG-YEtJOsMy4Divl7k3yKAB7Mlnob3CkM-E71H-aq4hfihZFhVyzamfydtg/s320/1625585_10153610757683523_3826629375326726106_n.png" width="255" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHZS19uEexOHPS9U_jmUSV4dWG7nBxOwGaOAmFOeYw_nLiP1c-1Rf2plqbfOJ_FCpjYj6FmsrOef7e22aIyzmRa0qroSFzxA4OIDskQL6awKShBiZqACVHobTLYNZeHyW9Q7qrCQ/s1600/12039287_10207735307889198_5549073554334493232_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHZS19uEexOHPS9U_jmUSV4dWG7nBxOwGaOAmFOeYw_nLiP1c-1Rf2plqbfOJ_FCpjYj6FmsrOef7e22aIyzmRa0qroSFzxA4OIDskQL6awKShBiZqACVHobTLYNZeHyW9Q7qrCQ/s320/12039287_10207735307889198_5549073554334493232_n.jpg" width="242" /></a></div>
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conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-28904363700631816892015-11-20T18:31:00.000+01:002015-11-20T18:31:00.850+01:00Un paio di cose ragionevoli sugli attentati del venerdì 13<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
A distanza di una settimana, quando in giro si è sentito veramente di tutto, si comincia a vedere qualche ragionamento ben fatto.<br />
Un <a href="https://www.youtube.com/watch?v=qjJtcesIXQE" target="_blank">video</a> di Why Maps su storia del colonialismo in medio oriente e una buona<a href="http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/11/19/guerra-allis-sette-cose-pragmatiche" target="_blank"> riflessione</a> di Gilioli. Nella categoria complottismo letterario, notare il commento dell'utente berluscameno nella seconda pagina dei commenti.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-39438939409911910762015-11-01T13:38:00.002+01:002016-05-18T16:20:42.065+02:00Qualche consigliere comunale di Roma (e qualche commissario) da ricordare<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
L'Expo di Milano è finalmente finita, e in singolare coincidenza, è anche finito il mandato del sindaco di Roma, Ignazio Marino.<br />
Prevedo che ora, in vista anche delle prossime elezioni comunali, Milano cesserà gradualmente di essere definita "capitale morale" e la città dove sembra funzioni tutto, mentre Roma ricomincerà ad essere "la capitale della cristianità, dell'Italia e del mondo", perché magicamente tutto, grazie al commissario, al dream team di Renzi e alla benedizione del vaticano, del resto padrone di grande quantità di immobili e business della città, tornerà di nuovo a funzionare.<br />
<br />
Poiché la macchina della (dis)informazione, in crisi di vendite ma non di teste manipolate, ha raggiunto vette mai esplorate prima, provo a dare un contributo informativo: pubblico qui un paio di notizie poco diffuse, che in futuro potrebbero scomparire per sempre o, all'occorrenza, riuscire come nuove.<br />
<br />
Una è una notizia del 2011, diffusa dall'Unità (che non era ancora il bollettino renziano di oggi) su un non memorabile atto del neo-commissario Tronca:<br />
<br />
<i>"I fatti, documentati da un’inchiesta interna, risalgono all’11 maggio, quando allo stadio Olimpico della Capitale, si gioca Roma-Inter per la coppa Italia. E’ l’occasione nella quale autista e mezzo di soccorso vengono distolti dal servizio per essere utilizzati come Ncc, noleggio con conducente ma gratuito, per accompagnare il figlio del dottor Francesco Paolo Tronca e un’altra persona a un incontro di calcio".</i><br />
<br />
La seconda è l'elenco dei consiglieri comunali che hanno sfiduciato Marino senza passare per un dibattito nell'aula consiliare, 19 del PD, si dice con la minaccia della mancata ricandidatura, altri 7 raccattati qua e là, si dice con l'unico scrupolo di non includere l'impresentabile ex sindaco Alemanno e altri casi umani come i consiglieri meloniani e salviniani.<br />
Ricordatevi dei loro nomi quando ci saranno prossime elezioni:<br />
Fabrizio Panecaldo, Valeria Baglio, Erica Battaglia, Orlando Corsetti, Athos De Luca, Michela Di Biase*, Cecilia Fannunza, Alfredo Ferrari, Valentina Grippo, Liliana Mannocchi, Dario Nanni, Marco Palumbo, Giovanni Paris, Laura Pastore, Ilaria Piccolo, Maurizio Policastro, Antonio Stampete, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi (Partito Democratico);<br />
Svetlana Celli (Lista civica di Marino!), Daniele Parrucci (Centro democratico), Roberto Cantiani (Ncd) Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato (fittiani, qualunque cosa significhi), Alfio Marchini e Alessandro Onorato (diretta emanazione di Arfio).<br />
*moglie di Franceschini<br />
<br />
In ogni caso, Marino, a parte la maniera ignobile con cui è stato fatto fuori, non lascerà grossi rimpianti come sindaco: del tutto allineato con i poteri forti, ha sgomberato e combattuto centri sociali, movimenti per la casa ed esperienze dal basso e si è schierato quasi sempre dalla parte sbagliata, in questo senso sono memorabili le sue esternazioni in occasione della chiusura per assemblea del Colosseo.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23971186.post-91130029590772655822015-10-23T10:31:00.002+02:002015-10-27T21:26:27.574+01:00I biglietti per l'Expo te li tirano dietro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
L'esposizione di Milano sta finendo in un tripudio di file e padiglioni imperdibili che si possono vedere solo se si aspetta otto ore in piedi.<br />
I giornali a reti unificate ci informano di tutto ciò, ma non ci dicono una informazione molto importante, che in buona parte spiega le file: che i biglietti per l'Expo pochi li pagano a prezzo pieno. La maggior parte della gente entra con promozioni varie, aziendali o personali, o semplicemente gratis.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUTgm6cPGggA7hE_OlPAFNaBBvWPRxTh_RGNOYvvClXxbcM3WhnTmZcXlDDxAY6oMjil0kejCSX6FG-GQoz00DZZ-S0IQgc_cXnwIS8NEaT2Tw63D5WfJZ8XatPOPrVFXGQ2xIiQ/s1600/expo_gratis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUTgm6cPGggA7hE_OlPAFNaBBvWPRxTh_RGNOYvvClXxbcM3WhnTmZcXlDDxAY6oMjil0kejCSX6FG-GQoz00DZZ-S0IQgc_cXnwIS8NEaT2Tw63D5WfJZ8XatPOPrVFXGQ2xIiQ/s320/expo_gratis.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Per il resto, temo che di Expo ci rimarranno solo i debiti, rovine dimenticate nel nord milano e un bel po’ di strascichi giudiziari.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0