24 maggio 2008
partenze
Sembra una fuga causata dai risultati delle elezioni o dall'agghiacciante situazione che c'è adesso in Italia, ma non è così.
Soprattutto perché dura solo due settimane.
A Cuba ero già stato nel 1996. Fidel festeggiava il 26 luglio a Holguin, Che Guevara era ancora sottoterra in Bolivia, i pesos convertibles non piacevano ai cubani che preferivano i dollari, il periodo especial lasciava il passo alla doppia economia del turismo, erano appena nati i paladares e le casas particulares, i turisti sessuali erano già tanti. Non avevano ancora fatto la lonely planet nè altre guide simili e per sapere dove dormire o mangiare bisognava affidarsi ai jineteros, che arrivavano a frotte appena si entrava nelle città riconoscendo la targa "tur".
Adesso Fidel è malato, ma continua a dire cose, ad esempio su biocarburanti e carestie, in anticipo sul resto del mondo, i cinque sono ancora detenuti in America, l'embargo c'è ancora, non si muore di fame mentre ad Haiti, qualche chilometro di mare più in là, sì, Raul ha avviato una transizione timidamente applaudita da queste parti.
Vado a vedere. Torno l'8 giugno. Mi perderò il Roma Pride e la manifestazione ambientalista di Milano. Spero al ritorno di trovare molte Chiaiano e nessuna via almirante.
21 maggio 2008
corpus domini
Una catastrofe si abbatterà domani su Roma. Chi non abita a Roma e chi non deve passare per San Giovanni può felicemente fregarsene. Gli altri faranno bene ad attrezzarsi, perché Roma sarà spezzata in due per tutto il pomeriggio. Messa a San Giovanni, processione a via merulana, strade sbarrate. E' la dimostrazione che il papa non fa danni solo con le parole ma anche con i fatti.
Questo è il primo anno in cui ho deciso di prendere delle precauzioni. Gli anni scorsi ho subìto gli eventi. Ma è inutile sperare in miglioramenti rispetto agli anni scorsi: il sindaco è cambiato, ma se Veltroni era ossequioso, Alemanno lo è di più. Come primo atto da sindaco, prima ancora di millantare di spezzare reni a rom, gay e centri sociali, è andato a inginocchiarsi davanti al pastore tedesco.
In ogni caso sarò grato a chiunque mi spieghi che festa è il corpus domini. Wikipedia dice che la festeggiano dal 1264. Non male, visto che l'immacolata concezione è stata inventata nel 1854 e l'assunzione di maria (ma quasi tutti la chiamano ferragosto) appena nel 1950.
Dice anche che Ruini sarebbe contento di renderlo un giorno festivo in Italia, e che un disegno di legge è stato presentato nel 2008 con questa richiesta. Magari al posto del 25 aprile.
Questo è il primo anno in cui ho deciso di prendere delle precauzioni. Gli anni scorsi ho subìto gli eventi. Ma è inutile sperare in miglioramenti rispetto agli anni scorsi: il sindaco è cambiato, ma se Veltroni era ossequioso, Alemanno lo è di più. Come primo atto da sindaco, prima ancora di millantare di spezzare reni a rom, gay e centri sociali, è andato a inginocchiarsi davanti al pastore tedesco.
In ogni caso sarò grato a chiunque mi spieghi che festa è il corpus domini. Wikipedia dice che la festeggiano dal 1264. Non male, visto che l'immacolata concezione è stata inventata nel 1854 e l'assunzione di maria (ma quasi tutti la chiamano ferragosto) appena nel 1950.
Dice anche che Ruini sarebbe contento di renderlo un giorno festivo in Italia, e che un disegno di legge è stato presentato nel 2008 con questa richiesta. Magari al posto del 25 aprile.
16 maggio 2008
dalla spagna
"El Gobierno rechaza la violencia, el racismo y la xenofobia y, por tanto, no puede compartir lo que está sucediendo en Italia".
trad.: il governo spagnolo respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia e, pertanto, non può condividere ciò che sta succedendo in Italia.
Lo ha detto la vice primo ministro María Teresa Fernández de la Vega.
Questo invece lo scrive direttamente el mundo.
"El clima de racismo es tal que en los últimos días cinco campamentos de gitanos al sur de Italia han sido incendiados por los ciudadanos."
trad. Il clima di razzismo è tale che negli ultimi giorni cinque campi nomadi nel sud Italia sono stati incendiati dai cittadini.
L'Italia, governo e popolo, sembra ormai giudicare indifendibili i rom. E all'estero se ne sono accorti. L'interpretazione che viene dalla Spagna è chiara, seppur sintetica. Niente racconti di ladri di bambini ma neanche menzione al PalaPonticelli, il mega teatro che sorgerà al posto dei campi, che molti sospettano essere il movente oscuro della rivolta.
Sabato prossimo passerò per la Spagna. Ho una maglietta di un po' di anni fa, che conservavo più che altro per ricordo. Mi sa che mi conviene usarla per viaggio.
10 maggio 2008
dov'eri quando...
Ieri era impossibile non sapere che era il trentennale della morte di Moro, visto il clamore delle celebrazioni istituzionali e della grande stampa.
C'è anche chi ha detto che la notizia del rapimento di Moro, per l'immaginario del nostro paese, è l'equivalente dell'omicidio Kennedy per gli americani, per cui tutti si ricordano esattamente dov'erano e cosa stavano facendo in quel momento.
In effetti ci trovo un fondo di verità in questo, quindi parteciperò anch'io a questo piccolo gioco, tentando però di ampliarlo. Prendendo spunto dalla disparità di trattamento vista ieri tra la commemorazione di Moro e quella di Peppino Impastato, morto lo stesso giorno, ho preso tre fatti epocali nell'immaginario collettivo (assassinio Kennedy, rapimento Moro, 11 settembre) e altri tre, molto meno radicati, che ho associato a ognuno dei primi tre per coincidenza temporale o significato politico.
Assassinio di Kennedy: non ero ancora nato.
Golpe in Cile e assassinio di Allende: ero troppo piccolo per ricordarmi.
Rapimento di Moro: ero a scuola (elementare). Il maestro, detto "il professore Peppinuccio" (dalle mie parti, con una modalità che in seguito ho trovato sessista, gli insegnanti maschi venivano chiamati "professore", mentre le donne "signora": così ad esempio, c'era "la signora di matematica"), era un militante socialista. Quando la moglie, maestra anche lei, gli diede la notizia, lui restò quasi impassibile. Cinque minuti dopo un altro maestro, evidentemente più coinvolto, entrò concitatamente e disse urlando: "hanno rapito Aldo Moro" e Peppinuccio rispose calmo "sì, lo so, me lo ha detto mia moglie". Dopo qualche minuto di discussione tra i maestri, la giornata di scuola riprese normalmente.
Assassinio di Peppino Impastato: la sua morte fu coperta, mediaticamente, da quella di Moro, di lui quel giorno non ricordo nulla. Impastato è conosciuto come merita solo dopo il film "I cento passi".
Attentato alle torri di New York: mi trovavo a Bukhara, Uzbekistan, ospite di una famiglia locale. Era tardo pomeriggio e la notizia arrivò tramite la televisione russa, che trasmetteva le immagini della CNN ma con l'audio locale. C'era un opinionista russo, di cui non capivo naturalmente una parola, ma avevo la sensazione che stesse dicendo "è la conseguenza della loro politica". Non era facile capire bene cosa fosse successo, visti i problemi linguistici: a un certo punto mi aiutò a chiarire la frase letta sul video della Cnn "10:12 both Wtc towers collapsed", ma ricordo che fino al giorno dopo ho pensato che le torri fossero state abbattute con bombe e gli aerei fatti esplodere in aria. La famiglia mi disse "attento quando prenderai l'aereo".
Assassinio di Carlo Giuliani: ero in ufficio, nella ridente sede di Santa Palomba, e mi preparavo a partire per Genova in serata con il treno speciale. Il G8 monopolizzava le cronache da giorni, tra zona rossa, tute bianche e pasta tricolore nel menù dei potenti. Il giorno prima c'era stato il tranquillissimo corteo dei migranti, ma quel giorno gli scontri spopolavano nelle cronache, assieme a una nuova entità di cui pochi avevano sentito parlare prima, ma che avrebbe avuto un successo eccezionale: i black bloc.
La notizia arrivò a pezzi. C'è stato forse un morto, c'è un morto tra i manifestanti, si tratta di un manifestante spagnolo, forse si chiamava Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso si chiamava Carlo Giuliani, era italiano e il fatto è successo a piazza alimonda, ecco la foto, Giuliani è quello con l'estintore in mano, guardate il cerchio, si vede la pistola puntata. In ufficio, i commenti erano del tipo "si sapeva", "c'era da aspettarselo", ma non mancavano neanche quelli "ecco cosa succede a manifestare".
La sera, sul treno, non si sapeva ancora bene in dettaglio cosa fosse successo. E nemmeno si immaginava che cosa ci sarebbe successo i giorni seguenti.
C'è anche chi ha detto che la notizia del rapimento di Moro, per l'immaginario del nostro paese, è l'equivalente dell'omicidio Kennedy per gli americani, per cui tutti si ricordano esattamente dov'erano e cosa stavano facendo in quel momento.
In effetti ci trovo un fondo di verità in questo, quindi parteciperò anch'io a questo piccolo gioco, tentando però di ampliarlo. Prendendo spunto dalla disparità di trattamento vista ieri tra la commemorazione di Moro e quella di Peppino Impastato, morto lo stesso giorno, ho preso tre fatti epocali nell'immaginario collettivo (assassinio Kennedy, rapimento Moro, 11 settembre) e altri tre, molto meno radicati, che ho associato a ognuno dei primi tre per coincidenza temporale o significato politico.
Assassinio di Kennedy: non ero ancora nato.
Golpe in Cile e assassinio di Allende: ero troppo piccolo per ricordarmi.
Rapimento di Moro: ero a scuola (elementare). Il maestro, detto "il professore Peppinuccio" (dalle mie parti, con una modalità che in seguito ho trovato sessista, gli insegnanti maschi venivano chiamati "professore", mentre le donne "signora": così ad esempio, c'era "la signora di matematica"), era un militante socialista. Quando la moglie, maestra anche lei, gli diede la notizia, lui restò quasi impassibile. Cinque minuti dopo un altro maestro, evidentemente più coinvolto, entrò concitatamente e disse urlando: "hanno rapito Aldo Moro" e Peppinuccio rispose calmo "sì, lo so, me lo ha detto mia moglie". Dopo qualche minuto di discussione tra i maestri, la giornata di scuola riprese normalmente.
Assassinio di Peppino Impastato: la sua morte fu coperta, mediaticamente, da quella di Moro, di lui quel giorno non ricordo nulla. Impastato è conosciuto come merita solo dopo il film "I cento passi".
Attentato alle torri di New York: mi trovavo a Bukhara, Uzbekistan, ospite di una famiglia locale. Era tardo pomeriggio e la notizia arrivò tramite la televisione russa, che trasmetteva le immagini della CNN ma con l'audio locale. C'era un opinionista russo, di cui non capivo naturalmente una parola, ma avevo la sensazione che stesse dicendo "è la conseguenza della loro politica". Non era facile capire bene cosa fosse successo, visti i problemi linguistici: a un certo punto mi aiutò a chiarire la frase letta sul video della Cnn "10:12 both Wtc towers collapsed", ma ricordo che fino al giorno dopo ho pensato che le torri fossero state abbattute con bombe e gli aerei fatti esplodere in aria. La famiglia mi disse "attento quando prenderai l'aereo".
Assassinio di Carlo Giuliani: ero in ufficio, nella ridente sede di Santa Palomba, e mi preparavo a partire per Genova in serata con il treno speciale. Il G8 monopolizzava le cronache da giorni, tra zona rossa, tute bianche e pasta tricolore nel menù dei potenti. Il giorno prima c'era stato il tranquillissimo corteo dei migranti, ma quel giorno gli scontri spopolavano nelle cronache, assieme a una nuova entità di cui pochi avevano sentito parlare prima, ma che avrebbe avuto un successo eccezionale: i black bloc.
La notizia arrivò a pezzi. C'è stato forse un morto, c'è un morto tra i manifestanti, si tratta di un manifestante spagnolo, forse si chiamava Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso si chiamava Carlo Giuliani, era italiano e il fatto è successo a piazza alimonda, ecco la foto, Giuliani è quello con l'estintore in mano, guardate il cerchio, si vede la pistola puntata. In ufficio, i commenti erano del tipo "si sapeva", "c'era da aspettarselo", ma non mancavano neanche quelli "ecco cosa succede a manifestare".
La sera, sul treno, non si sapeva ancora bene in dettaglio cosa fosse successo. E nemmeno si immaginava che cosa ci sarebbe successo i giorni seguenti.
01 maggio 2008
non era il 1993
Non era il 1993, evidentemente, anche se gli ultras della destra in festa lunedì associavano proprio il 1993 al 2008. Nel 1993 fu la prima volta in cui misero la testa fuori dalla sabbia, quest'anno hanno vinto. Sarebbe interessante controllare i votanti per Fini nel 1993, non mi stupirebbe che fossero di più di quelli di Alemanno nel 2008.
Perdere le elezioni, con questo candidato, questi partiti e questi programmi fotocopia se non peggio (ad esempio sembra che Rutelli fosse a favore della costruzione di termovalorizzatori, Alemanno contrario), ci può anche stare, ma vedere i picchiatori della sezione di colle oppio festeggiare al campidoglio è una cosa che non fa piacere.
Il richiamo dell'antifascismo non ha funzionato. Del resto non è che ci si può scoprire antifascisti solo quando serve. Anni e anni di ammiccamenti e di appoggi alle varie case pound si sono fatti sentire.
Adesso non si sa bene cosa succederà. C'è anche chi non pensa che Alemanno se la prenderà con immigrati (braccia da lavoro a basso costo a beneficio di molti suoi elettori) e rom, sgombererà centri sociali o sopprimerà feste del cinema e notti bianche (ma non ho ancora trovato nessuno che sia preoccupato di quest'ultima evenienza). E che quindi si limiti, senza gesti plateali, all'amministrazione della città (che finora non è che fosse amministrata un granché bene). In questo caso il rischio è di finire come Milano, che nel 1993 elesse un leghista con un voto di protesta e da allora, a protesta finita, la destra ha sempre avuto in mano la città.
La sinistra, che ha perso tutto, non può che riguadagnare terreno. Ma danni irreversibili sono stati già fatti. Ad esempio la maggior parte della città è razzista (questa parola per qualcuno è troppo forte, mi riferisco a opinioni del tipo: "i rumeni sono tutti criminali, la Romania li manda tutti qua"). Una cosa è fare in modo che alcuni di questi elettori tornino a votare per la sinistra, un'altra, più complicata, è rendere la società più civile ed equa.
Le prossime elezioni sono le europee, tra un anno. Saranno con il sistema proporzionale, quindi non ci saranno cartelli elettorali, porcellum e voto utile. Sarà un'occasione di vedere la reale composizione delle forze di sinistra. Intanto da Vicenza arriva un'indicazione: il candidato di centro-sinistra, dichiarando la sua opposizione alla base, ha vinto. Ha lasciato le ossessioni sulla sicurezza e gli immigrati alla destra e ha fatto una proposta minimamente di sinistra. La strada, secondo me, è quella.
Perdere le elezioni, con questo candidato, questi partiti e questi programmi fotocopia se non peggio (ad esempio sembra che Rutelli fosse a favore della costruzione di termovalorizzatori, Alemanno contrario), ci può anche stare, ma vedere i picchiatori della sezione di colle oppio festeggiare al campidoglio è una cosa che non fa piacere.
Il richiamo dell'antifascismo non ha funzionato. Del resto non è che ci si può scoprire antifascisti solo quando serve. Anni e anni di ammiccamenti e di appoggi alle varie case pound si sono fatti sentire.
Adesso non si sa bene cosa succederà. C'è anche chi non pensa che Alemanno se la prenderà con immigrati (braccia da lavoro a basso costo a beneficio di molti suoi elettori) e rom, sgombererà centri sociali o sopprimerà feste del cinema e notti bianche (ma non ho ancora trovato nessuno che sia preoccupato di quest'ultima evenienza). E che quindi si limiti, senza gesti plateali, all'amministrazione della città (che finora non è che fosse amministrata un granché bene). In questo caso il rischio è di finire come Milano, che nel 1993 elesse un leghista con un voto di protesta e da allora, a protesta finita, la destra ha sempre avuto in mano la città.
La sinistra, che ha perso tutto, non può che riguadagnare terreno. Ma danni irreversibili sono stati già fatti. Ad esempio la maggior parte della città è razzista (questa parola per qualcuno è troppo forte, mi riferisco a opinioni del tipo: "i rumeni sono tutti criminali, la Romania li manda tutti qua"). Una cosa è fare in modo che alcuni di questi elettori tornino a votare per la sinistra, un'altra, più complicata, è rendere la società più civile ed equa.
Le prossime elezioni sono le europee, tra un anno. Saranno con il sistema proporzionale, quindi non ci saranno cartelli elettorali, porcellum e voto utile. Sarà un'occasione di vedere la reale composizione delle forze di sinistra. Intanto da Vicenza arriva un'indicazione: il candidato di centro-sinistra, dichiarando la sua opposizione alla base, ha vinto. Ha lasciato le ossessioni sulla sicurezza e gli immigrati alla destra e ha fatto una proposta minimamente di sinistra. La strada, secondo me, è quella.
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