(Argentina 2006) di Israel Adrian Caetano,con Rodrigo De la Serna, Nazareno Casero, Pablo Echarri
Diario di un sopravvissuto a un sequestro durante la dittatura argentina, tratto da una storia vera: quella di Claudio Tamburrini, studente e portiere di una squadra di calcio di serie B, che viene accusato per sbaglio di essere oppositore del regime, sequestrato e torturato per 120 giorni. L'Argentina terrorizzata dei generali non si vede, poche scene di una partita e si piomba subito nell'incubo, la segregazione, la tortura, le minacce. Nella villa del terrore, i prigionieri cadono in uno stato di prostrazione e perdita di identità, in cui è difficile distinguere l'uno dall'altro, sempre sull'orlo della delazione, mentre gli aguzzini mostrano una crudeltà automatica, senza nessuna umanità. Film crudo e vibrante, trasferisce la tensione allo spettatore, che vorrebbe spingere i prigionieri alla rivolta e guidarli alla fuga che da il titolo al film. Basato scrupolosamente su fatti realmente accaduti, i titoli di coda avvertiranno onestamente dell'unica difformità: un personaggio minore è in realtà l'unione di due persone vere. E nel ruolo del "giudice", capo mandante dei torturatori, che interroga il prigioniero Guillermo, ha recitato il vero Guillermo.
Di Tamburrini, che alla presentazione del film ancora non nasconde il suo sollievo di essere uno dei pochi ad averla scampata, è disponibile in rete la testimonianza al processo del 1985 contro i crimini della dittatura, sul sito nuncamas.org. Da leggere magari dopo aver visto il film, altrimenti si rischia di conoscere anticipatamente per filo e per segno la trama.
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