03 ottobre 2007

caetano veloso

Caetano Veloso è tornato a Roma il 29 settembre per presentare Cê, il suo ultimo disco, prodotto assieme al figlio Moreno, partito per essere un disco di samba e poi diventato un disco rock durante la lavorazione. Intanto è già pronto l'inevitabile "Cê ao vivo".
Accompagnato da un trio chitarra basso e batteria e vestito di jeans, Caetano lascia il pubblico inizialmente perplesso, e subisce anche una imprevedibile contestazione alla fine del terzo brano, con uno spettatore che gli urla "torna in brasile" e "facci sentire qualcosa di Toquinho", prima di essere sommerso dalla contestazione degli altri. Caetano la prende scherzosamente, dicendo "Toquinho è stato mio fidanzato, da giovane".
In seguito il pubblico ha mostrato di gradire di più. Del resto (e per fortuna) Caetano Veloso ha sempre realizzato dischi a tema, come "fina estampa" con i classici della musica sudamericana. In questo caso c'è un disco e un tour da rocker e in scena si muove un po' alla mick jagger, con salti da una parte all'altra del palco, mostrando una discreta agilità per i suoi 65 anni già compiuti.
Solo per due canzoni ha suonato da solo con la chitarra, per un frammento di concerto come forse il pubblico avrebbe sperato, ricordando il concerto-veltronata di pochi anni fa a piazza del popolo: la classica "leãozinho" e un omaggio ad Antonioni con la (dimenticabile) canzone scritta nel 2000 "Michelangelo Antonioni" dedicata ovviamente al regista, con testi in italiano e à la Antonioni.
A parte le canzoni di Cé, recupera poche canzoni dal passato remoto, come "London London" e "desde que o samba é samba".
Alla fine, dopo due ore di concerto e due bis, come capita sempre all'auditorium il pubblico è entusiasta e finisce in piedi a ballare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Los ultimos conciertos que vi de caetano fueron "fina estampa" con canciones españolas, boleros, acompañado de Morelenbaum. Una gozada...espero que tanto silvio como caetano aparezcan otra vez por aqui, para variar.
Gracias compañero!
Nix