24 novembre 2007

manifestare

Settimane fa c'era qualche buontempone che affermava che tra le numerose occasioni in cui ci si poteva mobilitare in questo autunno, l'unica per cui valesse la pena erano le primarie del partito democratico.
Secondo me è esattamente il contrario: mi sembra che ogni settimana c'è una manifestazione a cui sarebbe giusto partecipare.
Oggi è in corso la manifestazione delle donne contro la violenza maschile. Appoggio completamente questa manifestazione, ma non partecipo perché gli uomini sono stati invitati a non partecipare, secondo me giustamente, perché con la presenza degli uomini la manifestazione si ridurrebbe a una grossa farsa, visto che a parole non c'è nessuno che non sia contro la violenza sulle donne e sicuramente avrebbero partecipato i Fassino, i Rutelli e i Veltroni, per non dire di peggio. Avrebbe partecipato anche chi è andato al family day o chi ha sfruttato l'omicidio di Giovanna Reggiani in chiave razzistica. Invece così gli uomini non sono andati, mentre le donne che hanno cercato una ribalta gratuita, dall'Ugl alla Turco, dalla Mussolini alla Carfagna e alla Prestigiacomo, sono state giustamente invitate ad andare altrove.
Il 17 novembre c'è stata la manifestazione a Genova, a sei anni dal G8, mentre nelle aule dei tribunali si cerca di far passare le vittime dalla parte dei carnefici e in quelle del parlamento si nega una commissione di inchiesta e intanto si va avanti a organizzare un altro G8 in Sardegna nel 2009.
Il 10 novembre c'è stata la manifestazione contro il nucleare, a 20 anni dal referendum, mentre l'enel acquista centrali nucleari nell'est europa e in Italia c'è il problema dello smaltimento di rifiuti nucleari di decine di anni fa (sembra che quelle che sono in Italia - conservate in siti ad alto rischio di contaminazione - provengano da centrali nucleari americane; quelle delle centrali italiane si sospetta siano finite in Somalia, cercando di indagare su questa storia sono stati uccisi due giornalisti rai anni fa). E la lobby delle nuove centrali, nucleari e non, lavora a pieno regime per convincere l'opinione pubblica.

E poi ci sono le manifestazioni future.
Il 1 dicembre ci sarà la manifestazione nazionale per l'acqua pubblica, con la speranza che la battaglia per l'acqua si possa estendere a tutti gli altri beni comuni.
E il 15 dicembre a Vicenza c'è la manifestazione internazionale contro il raddoppio della base americana. Siamo già stati a Vicenza a febbraio e il no alla base, che è anche un no alle guerre presenti e future, ha fatto strada ovunque, in Italia e all'estero, eccetto che in parlamento e nel governo. Ma Bush è agli sgoccioli, nel 2008 smetterà di fare danni, mentre noi ci siamo sempre, "pronti a rompere i coglioni" come dice la Banda Bassotti.

5 commenti:

La Tela di Penelope ha detto...

Scusami conte ma io non sono d'accordo. Chi ha organizzato la manifestazione ha in autonomia e legittimamente inserito nella piattaforma l'esclusione degli uomini. Ed infatti io non ci sono andato benchè fossi con loro idealmente, avendo ben presente cosa significhi femminicidio.
E con me la mia compagna, mia madre e altre compagne e amiche.
E' stata una scelta non condivisa e questo è quello che mi ha sorpreso più di tutto.

Ma in un momento e in un mondo che sempre più recide canali sinceri di comunicazione e privilegia la comunicazione-spettacolo, la scelta di non rendere partecipi del percorso che tende alla presa di coscienza del problema proprio chi quel problema lo costituisce, cioè gli uomini, è quanto di più vetero rivendicativo ci possa essere.

Era questa l'occasione per far capire agli uomini che c'è un problema, inglobandoli nel percorso, guidandoli, aiutandoli in una parola.

Si è scelto diversamente.... peccato.

CIao!

Anonimo ha detto...

Conte Oliver,
anch’io sono d’accordo che l’invito agli uomini a non partecipare sia stato giusto perché è giusto da parte delle donne sollevare un problema e per una volta tanto si chiede ai maschietti di pensarci su e non di far finta di rifletterci cinque secondi, di darsi una risposta autoassolutoria e poi di manifestare come se nulla fosse.
E il problema riguarda ovviamente il ruolo degli uomini nella violenza sulle donne.
C’è insomma da chiedersi se il gran numero di violenze subite da donne per mano degli uomini sia solo una somma di singoli casi oppure se non ci sia qualcosa di più generale. Non, ovviamente, per dire che in fondo tutti gli uomini sono cosi ma per cercare di spiegare la diffusione del fenomeno.
Non è che c’è un immaginario di una non trascurabile fetta della cittadinanza maschile per il quale la violenza sulle donne è qualcosa non dico di lecito ma comunque di giustificabile, essendo considerata poco più che una marachella? Del tipo: “sì, poverina l’hanno violentata, ma anche lei chissà come andava in giro…”; oppure: “se lei continuava comunque a stare con il marito e non se ne andava di casa, vuol dire che le botte non erano poi così tante…”.
Ovviamente chi la pensa così (e ce ne sono…) alla manifestazione non sarebbe andato comunque. Però magari ci sarebbe andato qualcuno che pensa che questi discorsi sì, non sono giusti, ma sono comunque di “compagni (di genere) che sbagliano”. Forse l’invito agli uomini a non partecipare potrà contribuire a far sì che anche costoro, specie se seduti in Parlamento, capiscano finalmente che non di compagni (di genere) che sbagliano si tratta, bensì di aguzzini che vanno fermati.

Ciao
Primaticcio

P.S.: Ti ringrazio per avermi ricordato della manifestazione di domani. C’è in giro un banner da scaricare per pubblicizzare la manifestazione sull’acqua pubblica?

conteoliver ha detto...

Non so se primaticcio abbia letto il commento di tela, ma sembra un po' una risposta.
Anche a me è sembrato un po' strano rimanere a casa, e sarei volentieri andato a manifestare, però in effetti questa scelta per un giorno, ha contribuito a dare forza alla lotta (e a ridurre i tentativi di strumentalizzazione, che comunque ci sono stati).

E comunque il problema della parità tra uomo e donna purtroppo è un problema ben complesso. Ad esempio è complicato conciliare la lotta al razzismo nei confronti di alcuni popoli che discriminano apertamente le donne. Ma anche in Italia c'è molta discriminazione, anche negli ambienti più insospettabili, senza tornare ai tempi di "compagno padrone".

Per il banner, l'ho visto da qualche parte. Cerco i dettagli e li scrivo da te.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per l'invadenza se è sembrata una risposta al commento di chi mi ha preceduto; la mia era semplicemente una domanda che mi sono fatto leggendo il post.

Ciao e grazie per il banner

conteoliver ha detto...

Ma figurati, nessuna invadenza, anzi.
E' che mentre scrivevo la risposta, mi sembrava che alcune cose che volevo scrivere io fossero già scritte (meglio) nel tuo commento, e allora mi sono chiesto se fosse una casualità.
In generale non voglio certo il monopolio delle risposte. :)
Ciao