"Gli Assalti hanno fatto una canzone su mio fratello, la vuoi sentire ?"
"Ce l'ho sul mio myspace".
Piuttosto impressionante. Il nome di Renato non si fa mai, ma la storia è quella, dettagli compresi.
Non so come si faccia a vivere con un peso simile. Se penso all'effetto che fa a me sentire di fascisti e di alemanni che rimettono la testa fuori, mi chiedo come faccia lui. E' un tipo piuttosto ruvido, anche se sempre allegro e, come hanno notati in molti, ha lo stesso sorriso di Renato.
L'ho abbracciato una sola volta, all'Acrobax il giorno del funerale, ma quel giorno l'avranno abbracciato tutti. Sono abbastanza sicuro che non leggerà mai questo post, così potrò continuare a tenermi queste cose per me. Bella Dariò.
Io non ho mai cercato troppo la fortuna, così posso dire che uno dei fatti più fortunati della mia vita è stato di trovarmi sabato a Barbaresco il giorno della inaugurazione della "vineria dell'enoteca provinciale del barbaresco".
Niente di memorabile, solo mangiare e bere gratis, ma è un dato di fatto incontestabile che, nella nostra società dove si paga tutto, le cose gratis danno un grande piacere.
E' finita che cantavo arie del Falstaff sulle strade di campagna delle Langhe, mentre cani da guardia di ogni taglia mi abbaiavano dietro.
30 giugno 2008
22 giugno 2008
Crack - fumetti dirompenti
Crack - fumetti dirompenti è una mostra di fumetti indipendenti che si tiene al forte Prenestino. E' aperta ancora oggi, e i sotterranei del forte sono il posto più fresco di Roma (a impatto ecologico zero), cosa che con il caldo di questi giorni da sola vale la visita.
Chi non può andare, può comunque leggere alcune tra le cose migliori (a mio opinabile giudizio) su internet:
Alessio Spataro per le vignette su Ratzinger e Georg e l'inarrivabile (due sole storie ma aspettiamo il seguito con impazienza) saga di Giorgia Mecojoni.
Christian Mirra con la sua storia autobiografica sul pestaggio alla Diaz.
Antonio bruno per le sue strisce esistenziali.
Mi sono piaciuti anche Occhiovolante, ma su internet non rende (e myspace non mi sembra adeguato per i fumettisti) e l'installazione di EggCarton (ma bisogna proprio vederla dal vivo), una casa di due stanze fatta di carta e cartone, così verosimile che il divano è un po' sfondato dalla gente che ha provato a sedersi.
Chi non può andare, può comunque leggere alcune tra le cose migliori (a mio opinabile giudizio) su internet:
Alessio Spataro per le vignette su Ratzinger e Georg e l'inarrivabile (due sole storie ma aspettiamo il seguito con impazienza) saga di Giorgia Mecojoni.
Christian Mirra con la sua storia autobiografica sul pestaggio alla Diaz.
Antonio bruno per le sue strisce esistenziali.
Mi sono piaciuti anche Occhiovolante, ma su internet non rende (e myspace non mi sembra adeguato per i fumettisti) e l'installazione di EggCarton (ma bisogna proprio vederla dal vivo), una casa di due stanze fatta di carta e cartone, così verosimile che il divano è un po' sfondato dalla gente che ha provato a sedersi.
20 giugno 2008
Quando ha ragione, ha ragione
Berlusconi: "Veltroni è un fallito".
(Anche se lui si riferisce al bilancio del comune di Roma, io penso piuttosto ad altri disastri).
16 giugno 2008
vent'anni senza Pazienza
E' morto nel 1988 quando si stava quasi smettendo di morire in quel modo. Oggi avrebbe 52 anni, e avrebbe potuto scrivere una quantità enorme di altre storie. E chissà come avrebbe visto i fatti di adesso. Chissà se avremmo dovuto vedere imbarazzanti abiure alla Staino.
Era incredibilmente prolifico. Ha scritto molto e su tutto, anche molto autobiografico e quotidiano. Tanto da dare l'impressione che fosse facile fare le cose che faceva lui. Invece no, perché dicono fosse un disegnatore eccezionale. E inoltre per Visca, l'insegnante di non ricordo quale materia specifica del liceo artistico, nonché il personaggio dei suoi primi fumetti, che invece di provare a normalizzarlo è stato il suo primo sostenitore . Così, ripensando agli insegnanti delle superiori che ho avuto io (come molti altri), mi è chiaro che per avere un Pazienza ci vuole un talento eccezionale e molti Visca sulla sua strada.
Era incredibilmente prolifico. Ha scritto molto e su tutto, anche molto autobiografico e quotidiano. Tanto da dare l'impressione che fosse facile fare le cose che faceva lui. Invece no, perché dicono fosse un disegnatore eccezionale. E inoltre per Visca, l'insegnante di non ricordo quale materia specifica del liceo artistico, nonché il personaggio dei suoi primi fumetti, che invece di provare a normalizzarlo è stato il suo primo sostenitore . Così, ripensando agli insegnanti delle superiori che ho avuto io (come molti altri), mi è chiaro che per avere un Pazienza ci vuole un talento eccezionale e molti Visca sulla sua strada.
13 giugno 2008
cuba
"Mira, hay una cosa en el mundo que se llama capitalismo, que dice que si tu tienes dinero tu puedes comprar todo: hombres, mujeres, partes de hombres o mujeres...".
Oppure "el que merece, no pide".
Sono due frasi prese a caso dal campionario di argomentazioni da opporre ai postulanti più ostinati.
La prima l'ho inventata io, la seconda deve essere una specie di motto rivoluzionario, l'ho sentita da un cubano e l'ho subito adottata.
Insomma ho fatto del mio meglio per combattere l'accattonaggio a Cuba, ma certo non ero nella posizione più comoda.
Forse sono cambiati i miei occhi di osservatore, ma a distanza di 12 anni il socialismo cubano sembra godere di salute peggiore. Le condizioni economiche del paese sono migliorate, sono stati fatti molti passi per incanalare l'imprenditoria privata verso la legalità, ma Fidel è sempre più vecchio e malandato, i cartelli di propaganda sembrano meno convincenti, anagraficamente sono sempre di più quelli che non hanno vissuto nel dominio dello sfruttamento e del malaffare che c'erano prima della rivoluzione, con Batista e anche prima.
E' molto facile sovrastimare il numero di postulanti o imprenditori a Cuba, poiché, salvo eccezioni, sono le uniche categorie di persone che parlano spontaneamente agli stranieri.
Tra l'altro, a quanto ci detto un campione di loro, non sognano di fuggire a Miami. Usufruiscono dei servizi dignitosi forniti dallo stato cubano e, con qualche peso convertibile al giorno, guadagnato con più o meno inventiva, si permettono le piccole spese che lì cambiano la vita. In qualche modo sanno che a Miami si rischia di più.
Però la grande maggioranza dei cubani ignora i turisti (e i mezzi per arrotondare) e pensa a vivere la sua vita. Ci si può accorgere di loro dando passaggi in macchina. Nonostante i miglioramenti dovuti a forniture di nuovi pullman dalla Cina e di petrolio dal Venezuela (come dice un cartello "la rivoluzione produce idee" e fortunatamente c'è sempre stato finora qualche paese nel mondo che ha scambiato rubli, mezzi di trasporto o petrolio per quelle idee), i trasporti restano problematici. Se si eccettua qualche raro caso di passeggero con parente ristoratore o affittacamere, gli altri restavano in riservato, e comprensibile, silenzio.
Se, come molti predicono, Cuba non dovesse farcela e dovesse diventare un paese come tutti gli altri, dove le persone non sono uguali e alcuni diritti non sono per tutti, la rivoluzione sarebbe l'ennesimo avvenimento storico troppo giusto per sopravvivere o avvenuto nell'epoca sbagliata.
Concludo ricordando alcuni fatti a proposito di Cuba.
A Cuba si verificano violazioni dei diritti umani tra le più clamorose del pianeta. Nella base navale di Guantanamo, occupata dal 1903 dagli Stati Uniti a seguito dell'invasione nella guerra ispano-americana, centinaia di persone sono detenute e sottoposte a torture e maltrattamenti senza processo.
Cinque cittadini cubani sono detenuti dal 1998 e condannati a vari ergastoli con accuse di terrorismo che una vasta campagna mondiale reputa infondate e i processi viziati da irregolarità.
Cuba è stata vittima di moltissimi atti di terrorismo. Tra i più noti, nel 1976 un aereo della compagnia di bandiera cubana (volo 455) fu fatto esplodere mentre era in volo dalle Barbados uccidendo 73 persone.
Nel 1997 diverse bombe esplosero in alberghi all'Avana. In uno di questi attentati morì anche un italiano, Fabio Di Celmo.
Il mandante di tutti gli attentati citati è Luis Posada Carriles, un esule cubano che vive a Miami (dal 19 aprile 2007 è a piede libero, nonostante le richieste di estradizione provenienti da vari paesi dell'America Latina) e che compie attività contro il governo cubano per conto della Cia fin dall'invasione della baia dei porci.
La prima volta nella storia in cui gli Stati Uniti accettarono di risarcire danni di guerra fu proprio a seguito dell'invasione della baia dei porci: 53 milioni di dollari dell'epoca in cibo e medicine.
Tra le varie norme di una legge voluta da Bush nel 2004, c'è quella sul limite della quantità giornaliera di denaro da spendere per i cubani residenti negli Stati Uniti durante le loro visite a Cuba, abbassato da 164 a 50 dollari. Al di là del trascurabile impatto sull'economia, la norma, malvista anche dagli stessi cubano-americani, è indicativa di come, per mettere in difficoltà un'economia socialista, che la vulgata del momento ritiene antieconomica e fallimentare di per sé, gli Stati Uniti siano costretti ad emettere continuamente divieti e limiti più stringenti.
Infine, un paio di cifre su istruzione e sanità, preso dall'ultimo rapporto unicef, su Cuba, e, per confronto, i dati dei due paesi più vicini e di Italia e Stati Uniti.
Tasso di mortalità infantile: Cuba 7 per mille (Italia 4 per mille, Stati Uniti 8 per mille, Haiti 80 per mille, Giamaica 31 per mille).
Tasso di alfabetismo degli adulti: Cuba 100% (Italia 98%, Stati Uniti n.d., Haiti n.d., Giamaica 80%).
gente cubana
creatività cubana
propaganda cubana
imprenditoria cubana
Oppure "el que merece, no pide".
Sono due frasi prese a caso dal campionario di argomentazioni da opporre ai postulanti più ostinati.
La prima l'ho inventata io, la seconda deve essere una specie di motto rivoluzionario, l'ho sentita da un cubano e l'ho subito adottata.
Insomma ho fatto del mio meglio per combattere l'accattonaggio a Cuba, ma certo non ero nella posizione più comoda.
Forse sono cambiati i miei occhi di osservatore, ma a distanza di 12 anni il socialismo cubano sembra godere di salute peggiore. Le condizioni economiche del paese sono migliorate, sono stati fatti molti passi per incanalare l'imprenditoria privata verso la legalità, ma Fidel è sempre più vecchio e malandato, i cartelli di propaganda sembrano meno convincenti, anagraficamente sono sempre di più quelli che non hanno vissuto nel dominio dello sfruttamento e del malaffare che c'erano prima della rivoluzione, con Batista e anche prima.
E' molto facile sovrastimare il numero di postulanti o imprenditori a Cuba, poiché, salvo eccezioni, sono le uniche categorie di persone che parlano spontaneamente agli stranieri.
Tra l'altro, a quanto ci detto un campione di loro, non sognano di fuggire a Miami. Usufruiscono dei servizi dignitosi forniti dallo stato cubano e, con qualche peso convertibile al giorno, guadagnato con più o meno inventiva, si permettono le piccole spese che lì cambiano la vita. In qualche modo sanno che a Miami si rischia di più.
Però la grande maggioranza dei cubani ignora i turisti (e i mezzi per arrotondare) e pensa a vivere la sua vita. Ci si può accorgere di loro dando passaggi in macchina. Nonostante i miglioramenti dovuti a forniture di nuovi pullman dalla Cina e di petrolio dal Venezuela (come dice un cartello "la rivoluzione produce idee" e fortunatamente c'è sempre stato finora qualche paese nel mondo che ha scambiato rubli, mezzi di trasporto o petrolio per quelle idee), i trasporti restano problematici. Se si eccettua qualche raro caso di passeggero con parente ristoratore o affittacamere, gli altri restavano in riservato, e comprensibile, silenzio.
Se, come molti predicono, Cuba non dovesse farcela e dovesse diventare un paese come tutti gli altri, dove le persone non sono uguali e alcuni diritti non sono per tutti, la rivoluzione sarebbe l'ennesimo avvenimento storico troppo giusto per sopravvivere o avvenuto nell'epoca sbagliata.
Concludo ricordando alcuni fatti a proposito di Cuba.
A Cuba si verificano violazioni dei diritti umani tra le più clamorose del pianeta. Nella base navale di Guantanamo, occupata dal 1903 dagli Stati Uniti a seguito dell'invasione nella guerra ispano-americana, centinaia di persone sono detenute e sottoposte a torture e maltrattamenti senza processo.
Cinque cittadini cubani sono detenuti dal 1998 e condannati a vari ergastoli con accuse di terrorismo che una vasta campagna mondiale reputa infondate e i processi viziati da irregolarità.
Cuba è stata vittima di moltissimi atti di terrorismo. Tra i più noti, nel 1976 un aereo della compagnia di bandiera cubana (volo 455) fu fatto esplodere mentre era in volo dalle Barbados uccidendo 73 persone.
Nel 1997 diverse bombe esplosero in alberghi all'Avana. In uno di questi attentati morì anche un italiano, Fabio Di Celmo.
Il mandante di tutti gli attentati citati è Luis Posada Carriles, un esule cubano che vive a Miami (dal 19 aprile 2007 è a piede libero, nonostante le richieste di estradizione provenienti da vari paesi dell'America Latina) e che compie attività contro il governo cubano per conto della Cia fin dall'invasione della baia dei porci.
La prima volta nella storia in cui gli Stati Uniti accettarono di risarcire danni di guerra fu proprio a seguito dell'invasione della baia dei porci: 53 milioni di dollari dell'epoca in cibo e medicine.
Tra le varie norme di una legge voluta da Bush nel 2004, c'è quella sul limite della quantità giornaliera di denaro da spendere per i cubani residenti negli Stati Uniti durante le loro visite a Cuba, abbassato da 164 a 50 dollari. Al di là del trascurabile impatto sull'economia, la norma, malvista anche dagli stessi cubano-americani, è indicativa di come, per mettere in difficoltà un'economia socialista, che la vulgata del momento ritiene antieconomica e fallimentare di per sé, gli Stati Uniti siano costretti ad emettere continuamente divieti e limiti più stringenti.
Infine, un paio di cifre su istruzione e sanità, preso dall'ultimo rapporto unicef, su Cuba, e, per confronto, i dati dei due paesi più vicini e di Italia e Stati Uniti.
Tasso di mortalità infantile: Cuba 7 per mille (Italia 4 per mille, Stati Uniti 8 per mille, Haiti 80 per mille, Giamaica 31 per mille).
Tasso di alfabetismo degli adulti: Cuba 100% (Italia 98%, Stati Uniti n.d., Haiti n.d., Giamaica 80%).
12 giugno 2008
Havana quick tips
Here are some quick tips about Havana.
Best mojito:
in Hanoi bar (a.k.a. Hanoi bucaneros) near Hanoi restaurant, calle brazil between bernaza and monserrate, 1 CUC, very good, serves some food, too.
In Bodeguita del medio you can go only for historical reasons. A forgettable mojito in the bar costs 4 CUC.
Best pizza: in calle o' Reilly between aguacate and compostela, 10 to 15 pesos, only take away.
Best fried chicken and beer: in the bar on the sea front in avenida de cespedes, near plaza de la catedral. Fried chicken costs less than 2 CUC, beer the usuals 1.15.
Ice creams (in pesos) in obispo 58, are quite good and usually there are not queues.
The Coppelia shop in CUC is outrageously expensive.
Turistic double decker open top bus is worth the price, even if used for transportation: with a daily ticket (5 CUC) you can reach various destinations (vedado, plaza de la revolution, playas del este, la cabana, marina Hemingway) inside and outside the city.
If you can, don't give money to beggars: it's even less fair than in the rest of the world.
Best mojito:
in Hanoi bar (a.k.a. Hanoi bucaneros) near Hanoi restaurant, calle brazil between bernaza and monserrate, 1 CUC, very good, serves some food, too.
In Bodeguita del medio you can go only for historical reasons. A forgettable mojito in the bar costs 4 CUC.
Best pizza: in calle o' Reilly between aguacate and compostela, 10 to 15 pesos, only take away.
Best fried chicken and beer: in the bar on the sea front in avenida de cespedes, near plaza de la catedral. Fried chicken costs less than 2 CUC, beer the usuals 1.15.
Ice creams (in pesos) in obispo 58, are quite good and usually there are not queues.
The Coppelia shop in CUC is outrageously expensive.
Turistic double decker open top bus is worth the price, even if used for transportation: with a daily ticket (5 CUC) you can reach various destinations (vedado, plaza de la revolution, playas del este, la cabana, marina Hemingway) inside and outside the city.
If you can, don't give money to beggars: it's even less fair than in the rest of the world.
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