16 dicembre 2006

renato biagetti

Update 31 agosto 2007

Domani 1 settembre 2007 dopo un anno dall'assassinio di Renato, dalle 17 al tramonto, c'è una manifestazione per ricordarlo nel luogo dove è stato aggredito. E' passato un anno in cui da un lato molti progetti di Renato sono stati realizzati o sono in via di realizzazione da parte delle persone che vogliono ricordarlo, dall'altra il fascismo, a faccia scoperta o nascosta, ha preso coraggio con altre aggressioni impunite.



Update 12 luglio 2007

Il tribunale di civitavecchia (che ha la giurisdizione per focene) ha condannato il maggiorenne a 15 anni di reclusione in primo grado (senza il patteggiamento sarebbero stati 24).
Il pubblico ministero ha creduto all'ipotesi della rissa e nella requisitoria ha parlato in maniera sconcertante di scontro tra "opposte culture".
Il minorenne, destinato a diverso iter giudiziario è attualmente a piede libero, in attesa di decisioni del giudice.


Renato Biagetti scriveva musica anche lui, come Frank Zappa e Silvio Rodriguez, e faceva anche molte altre cose, ma non è conosciuto per nessuna di queste.
E' invece conosciuto perché l'estate scorsa è stato accoltellato in un posto sul mare vicino Roma, Focene, all'uscita da una festa. E' stato accoltellato senza motivo da due giovani del posto, un diciassettenne e un diciannovenne figlio di un carabiniere, con "forza e onore" tatuato sul braccio.
In questi giorni sono in corso le udienze preliminali al tribunale dei minori. Finora sembra che tutto vada come deve andare. Si va verso il rinvio a giudizio degli imputati, sembra inattaccabile anche al processo la tesi dell'aggressione, nessuno dà più credito alla tesi della rissa, che tanto era piaciuta ai giornali all'inizio. L'autopsia ha dimostrato che Renato aveva solo i segni delle (otto) coltellate, nessun'altro segno causato da lotte. Niente rissa, quindi.
A queste udienze però i familiari di Renato e i due sopravvissuti all'aggressione (un amico, accoltellato anche lui e la ragazza di Renato, malmenata) sono stati insultati e derisi da una claque di simpatizzanti degli imputati.
Mi auguro che Renato possa avere giustizia, e mi auguro anche di non sentire più di perizie in cui i proiettili sono deviati da pietre e vanno da tutt'altra parte, come al processo per la morte di Carlo giuliani.

Nessun commento: