25 febbraio 2014

Il discorso di Renzie e Il Manifesto


Con la sua surreale montagna di parole, Renzi ha partorito il pisolino. E i segni incontenibili della noia si avvertivano anche tra i suoi senatori, increduli dinanzi a tanta vuotaggine.[...]
Ha citato subito la Cinquetti (al Quirinale il politico pop aveva evocato Celentano) [...]
Ma, alla fine della sua disadorna esposizione, rimbalzano piuttosto le note amare di Battiato, quelle un po’ strazianti sulla povera patria. (Michele Prospero, dal manifesto del 25/2/2014)

Direi che anche quest'anno i (decimati) compagni del manifesto si meritano il rinnovo del mio abbonamento.

14 febbraio 2014

los pendejos

Mi abuela [...] Solamente le tenía miedo a los pendejos. Un día le pregunté: “¿Por qué?”. Y me dijo: “Porque son muchos. No hay forma de cubrir semejante frente. Y por temprano que te levantes, adondequiera que vayas ya está lleno de pendejos. Y son peligrosos porque al ser mayoría eligen hasta al presidente”».
Facundo Cabral

08 febbraio 2014

Un padre fascista?

In questi giorni va in giro un articolo di Marcello Veneziani intitolato "Cara figlia mia, non vergognarti di avere un padre fascista". L'ho anche letto, trovandoci un buon campionario di banalità, piaggeria e autopromozione.
Ho pensato che, nel mio caso personale, potrei riformularlo nel seguente modo: "Cara figlia mia, se dovessi diventare fascista, puoi tranquillamente sopprimermi nel sonno."

04 febbraio 2014

Renzi 2

Come veggente non dovrei essere granché, vista la cantonata presa sul personaggio Renzi.
Ma essendo ostinato, rilancio, anche se questa previsione è presa dal manifesto del 4 febbraio 2014, a firma a. fab .
La condivido (e temo) al 100%.

È un #nuovofilm, lancia l’hashtag Matteo Renzi, eppure sembra tanto il film già visto nel 2008, subito dopo la vittoria di Walter Veltroni alle primarie Pd. Prima l'abboccamento con il Cavaliere per la riforma elettorale che mise in crisi il governo di centrosinistra (Prodi) in carica, poi la «vocazione maggioritaria» che chiuse alla sinistra.Il finale è noto e non lieto: Berlusconi al massimo storico, quasi dieci punti sopra il Pd.

Update 2/9/2014:

Fresca fresca, una veloce biografia di Renzi.