29 dicembre 2006

partenza

Oggi partirò per la Tanzania. C'è stato un breve ballottaggio con il Mali sulla scelta della destinazione, ma per tutto un complesso di cose, dalle date meno buone al viaggio con la emirates contrapposto a 2 roma parigi con i vetusti md-80 dell'alitalia ci ha fatto scegliere la Tanzania.
Sarò via fino al 21 gennaio, ciò vuol dire anche, se interessi mai a qualcuno, a parte lo spider di google, che il blog potrebbe non essere aggiornato in questo periodo.
Certo, potrei scrivere ogni giorno dei resoconti di viaggio del tipo "dalla terrazza del mio albergo, dove servono la colazione, si vedono le barche dei pescatori sul lago vittoria" oppure "paul, la mia guida, è il secondo di sei figli e l'unico maschio, e dice che da quando suo padre si è ammalato tocca a lui mantenere la famiglia" e così via, ma credo che alla fine non lo farò per due motivi: il primo è che mi sembrerebbe qualcosa di già letto (e scritto peggio, oltre al fatto che di sicuro molti sono partiti da fatti più interessanti di quelli che potranno mai succedere a me) e il secondo è che francamente è meglio andare in giro per la Tanzania che chiudersi ogni giorno un'ora o più in un internet point.
Però invidio fortemente chi riesce a guadagnarsi da vivere raccontando quello che ha fatto in viaggio, tipo Tiziano Terzani. Anche se ho deciso che i suoi libri non facevano per me quando ho letto, in libreria, che secondo lui Almaty (allora Alma Ata) era una città splendente con i tetti d'oro mentre Samarcanda era una triste città sovietica; a me è sembrato esattamente il contrario (ma la città più bella dell'area per me è Bukhara).

18 dicembre 2006

pino ratto

Abbiamo rivisto Pino Ratto al Forte Prenestino per "terra,terra". Pino Ratto è un po' l'Andrea Sacco dei vignaioli. E' un signore piemontese di una settantina d'anni, faccia da contadino, che conversa con estremo garbo di tutto con tutti, principalmente del suo vino, meglio se intanto gli interlocutori lo stanno assaggiando.
Ci ha detto che ha imbottigliato da pochi giorni l'annata 2004, dopo l'invecchiamento in barrique, che è stato il primo ad introdurre il barrique in Italia negli anni 60, che ha scelto di uscire dalla denominazione di origine controllata del dolcetto di ovada e adesso sulle sue etichette c'è scritto semplicemente "vino da tavola".
Probabilmente lo venderà comunque senza problemi, adesso che è diventato l'uomo simbolo del movimento critical wine, che lo ribattezza "poeta della terra".
Di fatto una bottiglia l'ho comprata pure io: sull'etichetta c'è scritto solo ratto vino da tavola "le olive", bottiglia 2479 di 6000, con firma autografa (stampata) "Ratto Giuseppe".
E' costata 6 euro, un prezzo abbordabile per una sola bottiglia, non certo per il mio fabbisogno annuo di vino.
Questo è un po' tutto il problema di "terra, terra", fiera di produttori agricoli responsabili, che vendevano i loro prodotti a prezzo sorgente. Però questo prezzo sorgente è normalmente uno sproposito.
Tra l'agricoltura intensiva e insalubre, con la catena di distribuzione che alza il prezzo e l'agricoltura biologica che vende le patate a 3 euro al Kg. ci deve essere una via di mezzo.
Altrimenti l'agricoltura responsabile sarà alla portata solo dei ricchi oppure confinata nelle fiere. E ispirerà fiducia e simpatia solo se si presenta con la faccia antica di Pino Ratto.

16 dicembre 2006

renato biagetti

Update 31 agosto 2007

Domani 1 settembre 2007 dopo un anno dall'assassinio di Renato, dalle 17 al tramonto, c'è una manifestazione per ricordarlo nel luogo dove è stato aggredito. E' passato un anno in cui da un lato molti progetti di Renato sono stati realizzati o sono in via di realizzazione da parte delle persone che vogliono ricordarlo, dall'altra il fascismo, a faccia scoperta o nascosta, ha preso coraggio con altre aggressioni impunite.



Update 12 luglio 2007

Il tribunale di civitavecchia (che ha la giurisdizione per focene) ha condannato il maggiorenne a 15 anni di reclusione in primo grado (senza il patteggiamento sarebbero stati 24).
Il pubblico ministero ha creduto all'ipotesi della rissa e nella requisitoria ha parlato in maniera sconcertante di scontro tra "opposte culture".
Il minorenne, destinato a diverso iter giudiziario è attualmente a piede libero, in attesa di decisioni del giudice.


Renato Biagetti scriveva musica anche lui, come Frank Zappa e Silvio Rodriguez, e faceva anche molte altre cose, ma non è conosciuto per nessuna di queste.
E' invece conosciuto perché l'estate scorsa è stato accoltellato in un posto sul mare vicino Roma, Focene, all'uscita da una festa. E' stato accoltellato senza motivo da due giovani del posto, un diciassettenne e un diciannovenne figlio di un carabiniere, con "forza e onore" tatuato sul braccio.
In questi giorni sono in corso le udienze preliminali al tribunale dei minori. Finora sembra che tutto vada come deve andare. Si va verso il rinvio a giudizio degli imputati, sembra inattaccabile anche al processo la tesi dell'aggressione, nessuno dà più credito alla tesi della rissa, che tanto era piaciuta ai giornali all'inizio. L'autopsia ha dimostrato che Renato aveva solo i segni delle (otto) coltellate, nessun'altro segno causato da lotte. Niente rissa, quindi.
A queste udienze però i familiari di Renato e i due sopravvissuti all'aggressione (un amico, accoltellato anche lui e la ragazza di Renato, malmenata) sono stati insultati e derisi da una claque di simpatizzanti degli imputati.
Mi auguro che Renato possa avere giustizia, e mi auguro anche di non sentire più di perizie in cui i proiettili sono deviati da pietre e vanno da tutt'altra parte, come al processo per la morte di Carlo giuliani.

12 dicembre 2006

silvio rodriguez


Silvio Rodriguez sapete tutti chi è, quindi non devo aggiungere niente. O forse sì, in realtà in Italia non è molto conosciuto. Per chi non lo conosce, dico solo che Bob Dylan ha fatto una canzone su di lui, che si chiama "silvio". E' bob dylan che ha fatto una canzone su di lui, non il contrario. Per avere informazioni maggiori, la cosa più semplice è andare su google, anche se la maggior parte dei link che troverete sarà in spagnolo.
Insomma Silvio Rodriguez è un cantautore cubano e anche il mio musicista preferito, tanto che per vedere un suo concerto sono andato a San Sebastian (in Italia mi sambra che sia venuto solo al premio tenco una ventina di anni fa).
Data l'eccezionalità dell'evento avevo scritto anche un articolo che avevo mandato al manifesto, che prevedibilmente non mi ha mai risposto. A posteriori la cosa è facilmente spiegabile, dai lettori al manifesto non hanno bisogno di articoli , ma piuttosto di soldi. C'è da dire che non so nemmeno se l'indirizzo di mail era giusto. Anche se un'altra volta che avevo scritto alla redazione romana, per una comunicazione molto più prosaica (una rassegna cinematografica estiva al pigneto era tutt'altro che gratuita come avevano invece scritto), mi è arrivata una risposta di ringraziamenti fin troppo esagerati.
Comunque, per tornare a Silvio, posto qui l'articolo (e per una volta incollo roba scritta da me e inedita), scuserete lo stile un po' da aspirante articolo di quotidiano, e posto anche la foto, anche questa fatta da me quindi a prova di plagio, per quanto non si veda quasi nulla per colpa della poca luce.

Attenzione: chi arriva su questo blog cercando testi di canzoni di Silvio Rodriguez, può trovarli sul fondamentale sito cancioneros de trovadores


Chi invece arriva cercando informazioni sui prossimi concerti di Silvio Rodriguez in Spagna (ottobre 2007) può trovarle qui
Io andrò al concerto di Valencia. Se qualcuno è interessato lasci un commento.


Il doppio concerto di Silvio rodriguez all'auditorio del Kursaal a San Sebastian fa parte della sua tournèe europea più lunga da molti anni a questa parte, con una decina di date in Spagna e una speciale a Londra, with friends, il 22 settembre.
Poco conosciuto in Italia ma oggetto di culto in America Latina e Spagna, il cantautore cubano inventore della nueva trova ha lasciato nello sconforto i tantissimi fan delle città e regioni spagnole non toccate dal tour, come Barcellona, Valencia o le Canarie. Il sud si è dovuto accontentare di una sola data a Siviglia, mentre in Galizia, dove erano previste quattro serate, i concerti sono stati annullati a causa dei tragici incendi che hanno devastato la regione nel mese di agosto. Rodriguez ha poi trovato modo di riconciliarsi con il pubblico galiziano organizzando un concerto gratuito a Pontevedra. Anche il costo dei biglietti ha scatenato dure polemiche nei blog e nei forum, con prezzi che partivano da 40 euro, incompatibili, secondo molti appassionati, con un artista che si dichiara comunista.
Nonostante tutto ciò, solo in pochi hanno rinunciato alla rara occasione di vederlo suonare dal vivo e Rodriguez ha ricambiato offrendo a San Sebastian il 7 settembre un concerto molto lungo e ispirato, accompagnato da giovani musicisti, sua moglie, la flautista Niurka Gonzalez, il trio di chitarre acustiche trovarroco e il batterista Oliver Valdes.
La dimensione acustica e i luoghi raccolti dei concerti (quasi tutti auditorium con meno di duemila posti) sono congeniali per l'introverso cantautore.
Rodriguez sceglie solo due pezzi dall'ultimo doppio album appena uscito Erase lo que era, che comprende pezzi scelti tra gli inediti negli anni sessanta, quando si era imbarcato su un peschereccio che faceva il giro del mondo, e soltanto tre dal precedente Cita con angeles, frutto di un momento di grande creatività seguito alla nascita di una figlia, e composto da brani scritti per l’occasione, su argomenti di attualità come la guerra in Irak, mentre privilegia i suoi classici di tutta la quarantennale carriera, da Ojalà a Pequena serenata diurna, da Oleo de mujer con sombrero a Unicornio.
Non parla molto tra una canzone e l'altra ma risponde volentieri alle domande urlate dal pubblico, richieste di canzoni, concerti in altre città o informazioni sulla salute di Fidel Castro ("meglio, grazie, forse farà un'apparizione al vertice dei paesi non allineati").
Durante i bis sono apparsi striscioni e slogan a favore di Inaki la Juana, un detenuto indipendentista basco da più di un mese in sciopero della fame, con buona parte del pubblico che urlava "Iñaki Askatu", "Iñaki libero". Silvio si alza per chiedere cosa dica il pubblico e una volta saputo, annuisce.
Nei bis alterna pezzi da solo e con il gruppo, ritornando in scena varie volte. Dopo più di due ore e un quarto il concerto si conclude con il pubblico sodisfatto che ringrazia, ancora in basco: "eskerrik asko".

09 dicembre 2006

frank zappa

Frank Zappa sapete tutti chi è, quindi non devo aggiungere niente. Non l'ho nemmeno mai visto in concerto, una volta ho rischiato di andarci, nel 1988, ma poi non ci sono più andato (errore di gioventù). Comunque era nel periodo orchestrale/synclavier, quindi mi consolo pensando che non mi sarebbe piaciuto.
Ma se si vuole leggere un parere su un disco, mica vi volete affidare ai vari Scaruffi ?
Meglio andare qui, d'accordo, è in inglese, ma il tizio è competente. Ogni anno, a dicembre, tra la data di anniversario della nascita e quella della morte, si risente tutti i dischi di Zappa e revisiona il sito.
Per testi e note di copertina, invece, è ottimo questo.
Ah, dimenticavo: i miei tre preferiti di Frank sono Hot Rats, The Grand Wazoo e Sheik Yerbouti.