25 ottobre 2008

appunti per un decalogo illustrato per il consumatore etico e ambientalista

1)Utilizzate confezioni grandi che, a parità di prodotto, riducono la quantità di imballaggi e quindi di rifiuti. Per renderlo portatile eventualmente travasatelo.


2)In ufficio cercare di evitare il junk food, incredibilmente caro, che produce una quantità enorme di imballi e che contiente ingredienti come olio di palma, xilitolo o latte in polvere, che non mettereste mai spontaneamente nel caffè o nell'insalata.

Per l'acqua, se esistono le condizioni qualitative minime, combattete le lobby delle acque e della plastica e bevete acqua migliore riempiendo in bagno.


3) Scegliere ristoratori con prezzi corretti, che non evadano le tasse e con idee politiche apprezzabili.



Per ora sono arrivato a tre, si accettano suggerimenti per la continuazione.

08 ottobre 2008

minime 2

«No. Sono convinto che nessuno abbia bisogno di sentire un'altra opinione. Il mondo è pieno di opinioni, tutti quanti hanno il loro cazzo di opinioni, e per di più si ostinano a fartele conoscere. Possibile che nessuno si sia accorto che le opinioni degli altri non importano un cazzo a nessuno? Anche le opinioni personali che ha ciascuno di noi. Mi pare che la mia opinione abbia un valore soltanto se me la tengo per me, o al massimo per i miei amici. Una volta, soltanto i saggi dichiaravano le loro opinioni, e adesso? Ho sentito dire un casino di volte "ho il diritto di esprimere la mia opinione", e invece no, te la tieni per te. Mi sono rotto le palle delle opinioni e dei giornali. Adesso basta, avere un'opinione dovrebbe essere un fatto eccezionale, un qualcosa di studiato, pensato, meditato (...)».
(David Trueba, "Quattro amici")

Qualche anno fa questo frammento mi era piaciuto, tanto da ricopiarmelo. Poi però devo aver cambiato idea, altrimenti non avrei questo blog (e l'altro).