25 aprile 2007

precarietà

«Sono convinto che il libero mercato sia la migliore espressione possibile della comunità e del bene collettivo». Lo ha detto Philip Rosedale, il creatore di Second Life, una specie di sito/mondo virtuale di cui ogni giorno i giornali cercano di convincerci che non possiamo fare a meno. Ma potrebbero averlo detto in molti, perché purtroppo è un'opinione piuttosto diffusa. Come risultato, il libero mercato ha seguito il suo corso in vari settori, ad esempio sia nel campo abitativo sia in quello del lavoro. E i risultati sono che molta gente vive male, strozzata da entrambe le cose. Il cinema impero è un ex cinema costruito negli anni '30, a via dell'acqua bullicante, tor pignattara, roma, che ha funzionato fino agli anni '70 e poi è stato abbandonato. E' stato occupato a scopo abitativo da una quindicina di famiglie che ora sono a rischio sfratto da parte di un immobiliarista (finalmente questa parola ha acquisito nel senso comune il significato che merita). Ora, il cinema ha un valore storico, può essere trovato architettonicamente suggestivo, è stato citato più volte nei romanzi di Pasolini, ne esiste curiosamente una replica ad Asmara, Eritrea, però prima di tutto viene la sorte delle famiglie che ci abitano (tra l'altro, come si fa ad abitare in un cinema?). Sabato 21 aprile c'è stata una manifestazione, nata semplicemente contro lo sgombero del cinema impero ma ma poi ampliatasi contro la precarietà a due motori, il caro affitti e i lavori atipici. Il censis ha recente calcolato che dal 1999 al 2006 gli affitti sono aumentati del 112%. Probabilmente questa stima si riferisce agli affitti regolari e non comprende gli affitti in nero, che per alcune categorie di persone sono la norma. Quelli che non hanno lavoro o hanno un lavoro precario e nello stesso tempo sono in affitto, magari in nero, non vivono, al limite sopravvivono. E qualcosa succederà quando scopriranno di essere tanti e di non farcela più. Perché come dice Olivier Besancenot, che alle elezioni presidenziali francesi ha preso un discreto 4,3% per la Ligue communiste révolutionnaire, «le nostre vite valgono più dei vostri profitti».

20 aprile 2007

parlamentari nullatenenti

Qualche giorno fa è stato pubblicato un resoconto sui redditi dichiarati dagli attuali parlamentari nell'anno 2005. Senza sorpresa il più ricco è risultato Berlusconi, con i suoi 28 milioni di euro, altrettanto senza sorpresa tra i primi dieci ce ne sono sei di Forza Italia, due di An, uno dell'Udc e uno della rosa nel pugno.
Invece, dall'altra parte della graduatoria ci sono 7 deputati che, sorprendentemente, hanno dichiarato di non aver percepito alcun reddito in quell'anno. E' evidente che nel 2005 non fossero ancora parlamentari, altrimenti avrebbero sicuramente ricevuto il noto generoso stipendio. Però in una società come la nostra, dove salvo eccezioni il prestigio è dato direttamente dal denaro posseduto o da quanto si è capaci di generare denaro dalle proprie attività, come si fa a passare in pochi mesi da uno stato di, in pratica, reietto della società a quello di rappresentante eletto dal popolo? Anche da politico di professione, una graduale gavetta nelle amministrazioni locali un qualche reddito in forma di diaria dovrebbe produrlo.
Cosa facevano allora nel 2005 queste persone, prima di diventare parlamentari?

Massimo Fundarò (verdi), primo deputato verde siciliano, era imprenditore agricolo biologico ad Alcamo, nel 2005 era anche membro dell'esecutivo nazionale. (1) .

Maria Ida Germontani (AN) ha un curriculum piuttosto folto: sebbene le date non siano indicate chiaramente, nel 2005 doveva essere Coordinatrice Nazionale delle Politiche Femminili di Alleanza Nazionale, "garante per le “quote rosa” nelle liste elettorali di Alleanza Nazionale", Coordinatrice delle Commissione Interministeriale “Comunicazione e ruolo delle Donne”, Consulente politico dell'On. Stefania Prestigiacomo. Inoltre la Germontani svolge contemporaneamente attività di consulenza e pubblicistica in materia di società fiduciarie, diritto commerciale e societario e dal 1996 tiene settimanalmente su “ Il Secolo d’Italia “ la rubrica di commenti e costume “ Il Flash “. (2)

Donatella Poretti (Rosa nel Pugno) si dedicava (sic!) a Radio Radicale con due rubriche dedicate una alla ricerca scientifica e alle cellule staminali e l'altra ai quotidiani dell'America Latina e all'Aduc, di cui il compagno Vincenzo Donvito è presidente. (3)

Francesco Laratta (Ulivo) Dal 21 febbraio 2004 è Vicesegretario regionale vicario della Margherita e, per lo stesso partito, membro del Dipartimento Mezzogiorno, settore Patti territoriali. Dal 9/11/05 è stato nominato dal sindaco di San Giovanni in Fiore, Nicoletti, assessore con delega alla Sanità e Politiche Sociali. Con Decreto n. 248 del 10 ottobre 2005 del presidente della Giunta Regionale, on. Agazio Loiero, Franco Laratta viene nominato Presidente della Commissione regionale per l'emersione del lavoro non regolare.
E in più, collabora con Gazzetta del Sud, ha al suo attivo oltre 2000 articoli apparsi su (il Crotonese, la Gazzetta del Sud, e altri periodici). Ha recensito dal 1985 in poi i dischi di Mina per diverse testate giornalistiche. Ha scritto 5 volumi di attualità e cultura calabrese.
(4) (5)
(Update: Francesco Laratta ha postato una replica che si può leggere, commento n.2)


Francesco Caruso (PRC) a cui va la mia solidarietà perché il sito corriere.it ha indicato soltanto lui come nullatenente accompagnando per suffragare il concetto una fotografia in cui sembra addormentato sui banchi della camera (6), come possibili fonti di reddito ha scritto 3 libri dal 2003 al 2005. E' noto che possieda anche dei terreni che ha ereditato, in quanto ha reso pubblici tutti i dati a seguito di una campagna di stampa de "il giornale". (7)

Alberto Filippi (Lega Nord) è il caso più interessante. E' notizia di ieri che Filippi si sia lamentato di essere stato affiancato a caruso: "bisogna rettificare - ha dichiarato al 'Giornale di Vicenza - io non sono un poveraccio". (8) Buon per lui! Ma che lavoro faceva Filippi ? Se non si passa per siti di controinformazione, non fa parlare molto di sé. Il sito della camera dei deputati lo definisce imprenditore. Attraverso "la domenica di vicenza" si scopre che è laureato in Economia e Commercio e imprenditore nel settore della chimica di base con un network di distribuzione a livello nazionale. (9) Ma scoprire di quale azienda è a capo non è proprio facile, bisogna andare sul sito del cornedo calcio a 5 (10), fino all'anno scorso unichimica cornedo, sponsorizzato dalla unichimica srl di Torri di Quartesolo (Vi).
Poi su siti di controinformazione si può trovare altro: la uniholding, collegata alla unichimica, e alcuni strani incidenti.
Del resto Unichimica è nella lista del ministero dell'ambiente, aggiornata all'aprile 2007, degli impianti suscettibili di generare incidenti rilevanti ( per un deposito di fitofarmaci e uno di materiali tossici). (11)

Ali Rashid (PRC) era primo segretario della delegazione generale palestinese in Italia. Non ho trovato nessun'altra attività a parte la scrittura di alcuni articoli di giornale.


(1) notizie verdi anno II, n. 267;
(2) http://www.germontani.it/page.asp?cat=curriculum
(3) http://www.donatellaporetti.it/biografia.php
(4) http://www.francolaratta.it/leggi.asp?id_area=1&sarea=0&mac=1&id_art=1
(5) http://www.ebeteinfiore.it/chi_e.asp?key=111&mac=3 (sic!)
(6) http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/04_Aprile/17/redditi_deputati_camera.shtml
(7) http://www.altrosud.info/modules.php?name=News&file=article&sid=6
(8) http://it.news.yahoo.com/19042007/201/camera-filippi-lega-redditi-dei-parlamentari-non-poveraccio.html
(9) http://www.ladomenicadivicenza.it/a_55_IT_298_1.html
(10) http://www.cornedocalcioa5.com/leggi_news.php?id_news=1053
(11) http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/iar/stabilimenti/docs/veneto.pdf

17 aprile 2007

vete de mi

(Spagna 2006) di Victor Garcia Leon con Juan Diego, Juan Diego Botto, Cristina Plazas
un figlio trentenne indolente e approfittatore (Juan Diego Botto, attore fin da bambino), in fuga dalla madre, si presenta a casa del padre (Juan Diego, passato glorioso da attore militante), attore di teatro con ambizioni mai soddisfatte, scombussolandone la vita.
Nel corso del film il padre perderà la donna, il lavoro, la salute, la voglia di vivere e la faccia, mentre il figlio arriverà sempre a dire la cosa giusta e riuscirà a farsi benvolere da tutti, eccetto i suoi genitori.
Victor Garcia Leon si è detto stupito di come a ogni proiezione il pubblico rida molto, perché la materia trattata è ben tragica. In effetti non salva nè la generazione dei padri, che ricordano un sessantotto lontano, nè quella dei figli, che un sessantotto non l'hanno avuto proprio. A San Sebastiàn è piaciuto molto, potrebbe piacere anche qui.

il nostro messia

(Italia 2006) di Claudio Serughetti con Claudio Serughetti, Sarah Maestri, Sarah De Marchi, Vanessa Scalera, Maria Rita Cardella, Veronica Barbatano
In uscita, forse, a settembre 2007, è un film (molto) indipendente, con qualche probabile nota autobiografica, in cui un giovane regista in cerca di finanziamenti per il suo film viene ospitato da 5 aspiranti attrici in cerca di una svolta. Molte partecipazioni straordinarie, da Tinto Brass a Dolcenera, molte citazioni, da quelle esplicite, Fellini e Pasolini, ad altre più nascoste, da John Fante a Steno, per un risultato piuttosto prevedibile e didascalico, diretto con mano incerta. Il film è prodotto con il meccanismo dei coproducers, in cui tutti i partecipanti al film contribuiscono economicamente o con il lavoro alle spese di produzione. E si vede, perché attori e regista sono rappresentati come vittime del sistema, mentre i produttori sono rappresentati come dei mostri, e c'è anche un'invettiva contro il taglio dei finanziamenti al cinema. E fanno dire al critico, Tinto Brass con sigaro d'ordinanza, la spiegazione che avevamo già capito da soli.

il rabdomante

(Italia 2006) di Fabrizio Cattani, con Pascal Zullino, Andrea Osvart
Rischia di non essere mai visto, perchè attualmente è in cerca di distribuzione, ma è facile prevedere che la troverà presto.
Un contadino solitario, che ha il dono di trovare l'acqua e di parlare con le anime, aiuta a nascondere una ragazza dell'est che sta scappando da un mafioso locale e dai suoi tirapiedi.
Ambientato a Matera e nei suoi dintorni, con (bravi) attori quasi tutti pugliesi, ricorda altri film, da Rubini a Piva, passando per il Salvatores di Io non ho paura, ma la materia è inesauribile e il risultato è comunque ben riuscito, con momenti molto divertenti come quello dei due tirapiedi (stile capagira) alle prese con il vecchio fabbro (però in questa scena, più si è nati lontano dalla puglia, meno si capisce).

13 aprile 2007

riff


Da stasera, fino al 20 aprile, sarò al riff, rome indipendent film festival. E' uno dei migliori festival di cinema a roma, assieme al tekfestival, a asiaticafilmmediale, a panafricana (aggiungete .it per il loro sito ufficiale e non perdeteveli se siete in zona).


A chi va al cinema preferibilmente in spettacoli non affollati, in anticipo e cercando di non coprire la vista di nessuno e poi inevitabilmente a luci già spente entra qualcuno che con noncuranza gli si siede esattamente davanti, dedico questa vignetta di Gary Larson.

08 aprile 2007

miti

Il giorno di pasqua del 1995 mi trovavo a Ohrid, in Macedonia, a chiacchierare con un gruppo di albanesi (musulmani) di nazionalità macedone.
Si parlava in italiano semplificato, poiché loro avevano lavorato per qualche tempo in Italia.
Io: oggi in Italia è una grande festa, è il giorno in cui Gesù Cristo, che era morto, è ritornato vivo.
Loro (guardandosi): ma tu credi a questo ?
Io (sottintendendo "ovviamente"): Noo!
Loro (ridendo): è ovvio, se uno è morto come può ritornare vivo ?

05 aprile 2007

minimi delitti, pene esemplari

La peppermint jam è una casa discografica di hannover che ha ingiunto a telecom di farsi consegnare i nominativi di più di 3600 utenti italiani di internet che avevano messo in condivisione dei file musicali.
La richiesta è stata autorizzata da una sentenza del tribunale di roma, dopo che una precedente sentenza aveva negato la divulgazione dei nomi. L'operazione è stata realizzata con il contributo una società svizzera che ha reperito gli indirizzi IP degli utenti.
Una volta ottenuti i nominativi, la peppermint dice che forse non farà causa. Inizialmente manderà una lettera in cui richiede la cancellazione del file, un impegno scritto a non condividere più altri file e la richiesta di un "moderato" risarcimento dell'ordine delle centinaia di euro.
Fermo restando il legittimo diritto della peppermint jam di tutelare i propri interessi economici, propongo a tutti gli appassionati di musica di non comprare più materiale venduto da questa ditta. Niente più dischi o magliette del famosissimo James Kakande, da quel che sembra l'artista di punta. A meno che sperabilmente James Kakande non passi a una casa discografica meno adusa a pratiche simili. A quel punto potremmo pure comprarci un suo disco, una volta capito che tipo di musica fa (adesso non ci azzardiamo di certo a cercare di capirlo, troppo pericoloso).



Lorenzo Bassano è un regista di 40 anni arrestato a Dubai per il possesso di 0,8 grammi di hashish. Adesso rischia una pena fino a quattro anni. E' anche ammalato del morbo di Crohn, una malattia piuttosto perfida che colpisce l'apparato digerente.
Non ho trovato dettagli molto chiari sulle circostanze dell'arresto, sicuramente può sembrare molto incauto e pericoloso passare per l'aeroporto di Dubai con del fumo nei bagagli, specialmente se la quantità è così piccola (anche se dopo essermi documentato sul morbo di Crohn lo capisco già di più).
In ogni caso non si può stare quattro anni in galera per questo. L'unica strada per la sua liberazione è la grazia dello sceicco, e perché lo sceicco dia la grazia occorre perorare la causa di Lorenzo presso il governo italiano e il ministero degli esteri. E per quel quasi niente che può contare, peroro anch'io.