A Dublino, molti anni fa andai al concerto dei Wolfe Tones, vecchie glorie del folk irlandese, in un pub.
L’entrata costava sei sterline e aveva già messo in crisi le mie modeste finanze: avrei potuto permettermi solo una consumazione per tutta la sera. Per amore delle novità, invece di ordinare una birra alla spina, ordinai una Ty Nant: il nome mi ispirava e a giudicare dal prezzo, di poco superiore a quello di una pinta di birra, doveva trattarsi una birra pregiata o un’altra bevanda particolare da assaggiare.
L’aspetto esteriore era molto invitante, quanto al gusto, l’incredulità lasciò il posto alla delusione: capii di avere ordinato una piccola e carissima bottiglia d’acqua.
Mai bottiglia d’acqua fu centellinata così: la gustai a piccoli sorsi guardando con invidia le Guinness e le Harp degli altri.
Per consolarmi portai a casa la bottiglia, che poi è stata per anni in bella mostra sulla mia scrivania da studente.
L’entrata costava sei sterline e aveva già messo in crisi le mie modeste finanze: avrei potuto permettermi solo una consumazione per tutta la sera. Per amore delle novità, invece di ordinare una birra alla spina, ordinai una Ty Nant: il nome mi ispirava e a giudicare dal prezzo, di poco superiore a quello di una pinta di birra, doveva trattarsi una birra pregiata o un’altra bevanda particolare da assaggiare.
L’aspetto esteriore era molto invitante, quanto al gusto, l’incredulità lasciò il posto alla delusione: capii di avere ordinato una piccola e carissima bottiglia d’acqua.
Mai bottiglia d’acqua fu centellinata così: la gustai a piccoli sorsi guardando con invidia le Guinness e le Harp degli altri.
Per consolarmi portai a casa la bottiglia, che poi è stata per anni in bella mostra sulla mia scrivania da studente.
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