Per puro caso scrivo questo post quando il grande samba mondiale ha perso interesse.
L'Italia, troppo scarsa per essere vera, è stata appena eliminata.
Ma l'interesse sarebbe calato anche se questa eliminazione non fosse avvenuta, per me la parte bella dei mondiali sono le prime due partite dei gironi eliminatori. Tre o quattro partite al giorno, squadre africane, asiatiche o oceaniche da tifare, e tutte le squadre corrono alla pari. In passato era ancora più bello. Nel 1986 introdussero la terza partita del girone in contemporanea, a seguito di un gigantesco imbroglio di quattro anni prima ai danni dell'Algeria.
Poi, non ricordo quando, introdussero Murdoch, Sky e le sue partite criptate. E, per finire, personalmente, introdussero l'età adulta, l'obbligo di lavorare e l'impossibilità di passare la giornata guardare tutte le partite.
Lasciando per un attimo da parte i mondiali, ho un quesito che da tempo provo a sottoporre.
Il perché, i grandi giocatori siano avversati in gioventù e poi riabilitati e amati in vecchiaia da tifosi e giornalisti.
Il passato è pieno di esempi.
Prendiamo Maradona: espulso nell'ultima partita e ritenuto inutile a Spagna 82, immenso ma disonesto a Messico 86, odiato a Italia 90, dopato a Usa 94. E detestato dal resto d'Italia durante la militanza al Napoli.
Oppure Baggio, che non ha mai convinto del tutto allenatori e tifosi, ha cambiato molte squadre, ha fatto solo un mondiale da titolare e solo in vecchiaia ha ottenuto la stima di tutti.
Totti, che ai mondiali 2002 fu espulso, agli europei 2004 fu squalificato per sputi, a una finale di coppa Italia sgambettò il giovane Balotelli ed era generalmente classificato come persona poco sveglia e intemperante, in questo finale di carriera è il veterano da apprezzare.
Di Cassano cito solo la storia dell'allontanamento dalla Sampdoria, causa lesa maestà del presidente a seguito di una lite per una serata con tifosi disertata per uscire con la fidanzata. Risultato: giornalisti scandalizzati, Sampdoria retrocessa e Cassano venduto.
Tutti questi giocatori citati si sono trovati in gioventù nella considerazione di tifosi e giornalisti in cui è oggi Balotelli. Scommetto che in vecchiaia Balotelli sarà stimato e citato come esempio di grande campione.
Cito solo una perla del Raffaello della banalità e del luogo comune, Gramellini, per l'occasione prestato al calcio.
Ma perché accade questo? La mia idea è il pubblico, statisticamente neutrale perché polarizzato per tifo di squadra o per i risultati recenti, sia influenzato dalle opinioni dei giornalisti, sportivi e non, i quali possiedono un egocentrismo da calciatore mancato che li porta a contrapporsi all'idolo di turno. Quando l'idolo, a fine carriera, è stato sostituito da altri più giovani, è considerato più degno di indulgenza..
A proposito: Balotelli ha giocato maluccio in questi mondiali, ma uscito lui era chiaro che l'Italia non avrebbe mai segnato.
L'Italia, troppo scarsa per essere vera, è stata appena eliminata.
Ma l'interesse sarebbe calato anche se questa eliminazione non fosse avvenuta, per me la parte bella dei mondiali sono le prime due partite dei gironi eliminatori. Tre o quattro partite al giorno, squadre africane, asiatiche o oceaniche da tifare, e tutte le squadre corrono alla pari. In passato era ancora più bello. Nel 1986 introdussero la terza partita del girone in contemporanea, a seguito di un gigantesco imbroglio di quattro anni prima ai danni dell'Algeria.
Poi, non ricordo quando, introdussero Murdoch, Sky e le sue partite criptate. E, per finire, personalmente, introdussero l'età adulta, l'obbligo di lavorare e l'impossibilità di passare la giornata guardare tutte le partite.
Lasciando per un attimo da parte i mondiali, ho un quesito che da tempo provo a sottoporre.
Il perché, i grandi giocatori siano avversati in gioventù e poi riabilitati e amati in vecchiaia da tifosi e giornalisti.
Il passato è pieno di esempi.
Prendiamo Maradona: espulso nell'ultima partita e ritenuto inutile a Spagna 82, immenso ma disonesto a Messico 86, odiato a Italia 90, dopato a Usa 94. E detestato dal resto d'Italia durante la militanza al Napoli.
Oppure Baggio, che non ha mai convinto del tutto allenatori e tifosi, ha cambiato molte squadre, ha fatto solo un mondiale da titolare e solo in vecchiaia ha ottenuto la stima di tutti.
Totti, che ai mondiali 2002 fu espulso, agli europei 2004 fu squalificato per sputi, a una finale di coppa Italia sgambettò il giovane Balotelli ed era generalmente classificato come persona poco sveglia e intemperante, in questo finale di carriera è il veterano da apprezzare.
Di Cassano cito solo la storia dell'allontanamento dalla Sampdoria, causa lesa maestà del presidente a seguito di una lite per una serata con tifosi disertata per uscire con la fidanzata. Risultato: giornalisti scandalizzati, Sampdoria retrocessa e Cassano venduto.
Tutti questi giocatori citati si sono trovati in gioventù nella considerazione di tifosi e giornalisti in cui è oggi Balotelli. Scommetto che in vecchiaia Balotelli sarà stimato e citato come esempio di grande campione.
Cito solo una perla del Raffaello della banalità e del luogo comune, Gramellini, per l'occasione prestato al calcio.
Ma perché accade questo? La mia idea è il pubblico, statisticamente neutrale perché polarizzato per tifo di squadra o per i risultati recenti, sia influenzato dalle opinioni dei giornalisti, sportivi e non, i quali possiedono un egocentrismo da calciatore mancato che li porta a contrapporsi all'idolo di turno. Quando l'idolo, a fine carriera, è stato sostituito da altri più giovani, è considerato più degno di indulgenza..
A proposito: Balotelli ha giocato maluccio in questi mondiali, ma uscito lui era chiaro che l'Italia non avrebbe mai segnato.
Nessun commento:
Posta un commento