16 novembre 2017

Trasformare in valore il cazzeggio volontario

Mentre diventa sempre più complicato vivere del proprio lavoro, è sorprendente come alcuni riescano a ricavare guadagno da attività altrui che gli interessati percepiscono piuttosto come tempo libero. E' il cosiddetto user generated content, che è diventato un modello per fare affari da almeno quindici anni. O è il caso dei social network, talvolta molto criticati per la questione dei ricavi fiscali, della privacy o degli impatti sull'opinione pubblica dal punto di vista sociale e politico.
Eppure lo sfruttamento del cazzeggio altrui è sorprendentemente diffuso anche in ambienti insospettabili. Ecco qui due esempi in cui mi sono imbattuto lo stesso giorno.

Max Stefani, storico direttore del Mucchio Selvaggio, e quindi responsabile morale dell'acquisto di metà dei dischi che ho a casa, che cerca materiale che finirà in un libro, e ricompensa anticipatamente con un grazie.

E gli imprescindibili wu ming, che, nel bel racconto satirico "Benvenuti a sti frocioni 3", raccontano in maniera grottesca i contatti per realizzare un film dal loro romanzo Q. Visto lo stile del racconto non possiamo escludere che sia di finzione anche la richiesta di riassunto per gli iscritti alla newsletter. Ma anche qui sembra che l'ingiustificabile proposta di sfruttamento da parte del produttore sia ribaltata, in una certa misura e per la parte possibile, sui propri lettori.


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