Domani sarò a piazza navona, per la manifestazione del coraggio laico. Contemporaneamente il partito politico del vaticano mostrerà i muscoli con una grande manifestazione. Contro una modesta (e ancora sulla carta) legge sulle unioni civili, tanto per cominciare, e poi vedranno: il diritto di satira, la legge 194, chissà. In rotta completa nelle americhe, superato in reazionarietà dall'islamismo in Africa e Asia, il cattolicesimo va all'attacco in casa propria, galvanizzato da episodi contraddittori (il voyeurismo necrofilo su woityla, la prevedibile astensione dal voto nei referendum sulla fecondazione) e dall'asservimento di politici e fonti d'informazione.
Per fermare questo tentativo di ritorno al medioevo ci tocca scendere in piazza con Pannella, di cui non si dimenticano le lotte per un paese peggiore (cito un solo esempio: il referendum del 2000 per abolire l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori) e la sua alleanza con Berlusconi nella passata legislatura; sta di fatto che attualmente Pannella è un pericolo molto meno grave del vaticano.
E alle cinque e mezza sarò a ponte garibaldi, per ricordare Giorgiana Masi nel posto dove è stata uccisa, 30 anni fa. Durante una manifestazione per ricordare la vittoria nel referendum sul divorzio di tre anni prima, fu raggiunta da proiettili che non si è mai fatto sapere da chi siano stati sparati.
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