In questo monologo, Ulderico Pesce racconta la storia di Nicola, che ha lavorato tra le barre di uranio nel centro enea di Trisaia di Rotondella, poi ha respirato polveri di proiettili all'uranio come militare dell'esercito in Kossovo, lavorato come postino a Saluggia, in Piemonte, sempre a ridosso di un deposito di materiale nucleare e infine ha partecipato alla lotta nel 2003 contro il deposito unico di scorie di Scansano Jonico.
Ma durante lo spettacolo Pesce dice molte altre cose inquietanti.
Che a Trisaia di Rotondella, provincia di Matera, c'è un deposito di materiali radioattivi provenienti dagli stati uniti dal 1968, i cui sarcofaghi obsoleti dovevano essere sostituiti dopo vent’anni, nel 1988, e uno di questi si è lesionato con fuoriuscita di liquido radioattivo nel 1994.
Che dal centro enea di Trisaia parte un tubo di 4 km che arriva in mare, che è stato ritenuto contaminato da materiale radioattivo anche da una sentenza della magistratura.
Che a Saluggia ci sono 20 tonnellate di materiali radioattivi liquidi a breve distanza dalla Dora Baltea.
Che i materiali radioattivi che sono in Italia provengono in gran parte dagli Stati Uniti. Quelli delle centrali italiane si sospetta siano finiti in Somalia: su questo stavano indagando Ilaria Alpi e Milan Hrovatin quando sono stati uccisi.
Che al centro enea della Casaccia, vicino Roma, oltre a materiale radioattivo, c'è una piccola centrale nucleare in funzione per motivi di ricerca.
Che le barre d'uranio esauste alla fine del ciclo producono 250 materiali radioattivi, che restano tali per 150.000 anni. Quello più pesante, il plutonio, è un componente delle armi atomiche, mentre con l'uranio rimanente (detto impoverito) si fabbricano i proiettili usati in tutte le ultime guerre “umanitarie”. Che centinaia di militari nelle missioni di pace si sono ammalati per avere respirato polvere di uranio, che vicino ai vari poligoni di tiro sparsi per l'italia le patologie causate dalla radioattività sono 5 volte più diffuse.
Che l’insensata costruzione di un deposito unico del materiale radioattivo presente in Italia è ancora prevista entro il 2008 dalla legge in vigore.
Alla fine dei suoi spettacoli Pesce invita il pubblico a firmare una petizione (anche sul sito www.uldericopesce.com).
La petizione sulla sepoltura dell’anarchico Passannante ha già avuto esito positivo, anche se in quel caso si trattava di una minima richiesta di umanità. In questa petizione si parte dalla rimozione del tubo radioattivo e si arriva ad richieste più ambiziose. Tra cui anche quella di informazione e trasparenza sull’argomento, che mancano del tutto.
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