Pietro Ingrao (1915-2015) è stato uno straordinario uomo politico e la sua morte ha prodotto qualche santificazione di rito e una serie di analisi anche molto critiche sulle molte sconfitte della sua storia politica che tra l'altro sono avvenute prima che io nascessi o quando portavo i pantaloni corti,a eccezione dell'ultima, e una delle più criticate, l'entrata nel PDS dopo la svolta occhettiana della Bolognina. Lì avevo già il diritto di voto e, non casualmente, fu l'unica volta che votai per il PDS o sue trasformazioni ulteriori.
Voglio però ricordarlo con un mio modesto contributo personale: una foto fatta da me il 20 ottobre 2007
e con la bellissima parabola di Brecht del sarto di Ulm che lui amava ripetere, raccontata da Luciana Castellina nel manifesto di ieri.
il sarto insisteva che l’uomo avrebbe potuto volare, finché, stufo, il vescovo principe di Ulm gli disse “prova” e questi si gettò dal campanile con le fragili ali che si era costruito. E naturalmente si sfracellò. Brecht però si chiede: chi aveva ragione, il sarto o il vescovo? Perché alla fine l’uomo ha volato. E’ la parabola del comunismo: fino ad ora chi ha provato a realizzarlo su terra si è sfracellato, ma alla fine, come è accaduto con l’aviazione, ci riusciremo.
1 commento:
Gia'... mi viene in mente Lucio Magri.
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