07 novembre 2007

un paese razzista

Mi sono sempre chiesto come sia potuto accadere che un paese si ritrovi improvvisamente razzista istituzionalmente, come è avvenuto in Germania all'avvento del nazismo. Di come il razzismo sia via via uscito dai pettegolezzi, dalle storielle, dalle battute sottovoce per arrivare nei discorsi di tutti, nei manifesti, nei cartelli e infine nella legislazione.
Alla luce di alcuni episodi accaduti in Italia negli ultimi tempi ho le idee più chiare, però francamente avrei preferito tenermi la curiosità e non vivere tutto questo.

Il simpatico cartello nella foto si trova appena fuori Monselice, sulla strada che porta a Padova. Monselice è dove anni fa, con un pestaggio stile Genova, è stato sgomberato il laboratorio "no war". Però, sgombero a parte, a Monselice (come anche a Padova) si possono vedere segni di antagonismo e non accettazione dell'esistente (attualmente c'è un comitato di lotta contro la costruzione di un ascensore insensato per salire alla rocca che sventrerebbe una montagna). In altre città in cui sono passato, come Treviso o Verona, al contrario, non mi è sembrato di vederne: tutto pulito, ben tenuto, ma perfettamente incanalato nel modello di vita "produci, consuma e crepa".
E anche "pensa ad accumulare per te stesso e costruisci recinti per escludere gli altri".
Una notte ho dormito in un paese chiamato Paese, anzi in una sua frazione che non si chiama Frazione, come da mia scontata battuta, ma Castagnole. Ho saputo che nel comune la Dc prendeva il 65% alle elezioni. Tutto questo bacino elettorale si è spostato uniformemente dieci anni fa nella lega nord.
Il processo di traslazione dell'egoismo in politica è quindi radicato e in un certo senso così cresciuto che quasi sfugge di mano ai suoi fautori, se molti comuni, tra cui ultimo e più famoso Cortina, hanno votato per lasciare il Veneto ed entrare in altre regioni.
A Roma, la città delle spedizioni punitive anti-rumeni, ci si illudeva di aver seguito una strada diversa, solo per avere eletto sindaco prima Rutelli e poi Veltroni. E invece gli umori del paese sono uniformi, e il governo li ha assecondati.

4 commenti:

la giustiziera della notte ha detto...

Condivido il tuo ragionamento...io sono a dir poco schifata di tutto ciò che sta avvenendo...se solo gli ITALIANI guardassero indietro alla propria storia! possibile che il benessere ci ha reso così disumani???

cosedicasanostra.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Caro Conte,
condivido anch'io. Per arrivare ad una legislazione apertamente discriminatoria ci deve essere prima l'atmosfera adatta. E qui l'atmosfera - dai raid antirumeni a Roma agli slogan "Camere a gas" per i rom nella periferia milanese - si fa sempre più pesante.
Ciao

conteoliver ha detto...

@giustiziera:
infatti

@primaticcio:
ho seguito il tuo scambio con l'esperto di nazismo :)

Anonimo ha detto...

Anch'io. Mi ha dato un po' i brividi...

Scarlettinas