10 maggio 2008

dov'eri quando...

Ieri era impossibile non sapere che era il trentennale della morte di Moro, visto il clamore delle celebrazioni istituzionali e della grande stampa.
C'è anche chi ha detto che la notizia del rapimento di Moro, per l'immaginario del nostro paese, è l'equivalente dell'omicidio Kennedy per gli americani, per cui tutti si ricordano esattamente dov'erano e cosa stavano facendo in quel momento.
In effetti ci trovo un fondo di verità in questo, quindi parteciperò anch'io a questo piccolo gioco, tentando però di ampliarlo. Prendendo spunto dalla disparità di trattamento vista ieri tra la commemorazione di Moro e quella di Peppino Impastato, morto lo stesso giorno, ho preso tre fatti epocali nell'immaginario collettivo (assassinio Kennedy, rapimento Moro, 11 settembre) e altri tre, molto meno radicati, che ho associato a ognuno dei primi tre per coincidenza temporale o significato politico.

Assassinio di Kennedy: non ero ancora nato.
Golpe in Cile e assassinio di Allende: ero troppo piccolo per ricordarmi.

Rapimento di Moro: ero a scuola (elementare). Il maestro, detto "il professore Peppinuccio" (dalle mie parti, con una modalità che in seguito ho trovato sessista, gli insegnanti maschi venivano chiamati "professore", mentre le donne "signora": così ad esempio, c'era "la signora di matematica"), era un militante socialista. Quando la moglie, maestra anche lei, gli diede la notizia, lui restò quasi impassibile. Cinque minuti dopo un altro maestro, evidentemente più coinvolto, entrò concitatamente e disse urlando: "hanno rapito Aldo Moro" e Peppinuccio rispose calmo "sì, lo so, me lo ha detto mia moglie". Dopo qualche minuto di discussione tra i maestri, la giornata di scuola riprese normalmente.
Assassinio di Peppino Impastato: la sua morte fu coperta, mediaticamente, da quella di Moro, di lui quel giorno non ricordo nulla. Impastato è conosciuto come merita solo dopo il film "I cento passi".

Attentato alle torri di New York: mi trovavo a Bukhara, Uzbekistan, ospite di una famiglia locale. Era tardo pomeriggio e la notizia arrivò tramite la televisione russa, che trasmetteva le immagini della CNN ma con l'audio locale. C'era un opinionista russo, di cui non capivo naturalmente una parola, ma avevo la sensazione che stesse dicendo "è la conseguenza della loro politica". Non era facile capire bene cosa fosse successo, visti i problemi linguistici: a un certo punto mi aiutò a chiarire la frase letta sul video della Cnn "10:12 both Wtc towers collapsed", ma ricordo che fino al giorno dopo ho pensato che le torri fossero state abbattute con bombe e gli aerei fatti esplodere in aria. La famiglia mi disse "attento quando prenderai l'aereo".
Assassinio di Carlo Giuliani: ero in ufficio, nella ridente sede di Santa Palomba, e mi preparavo a partire per Genova in serata con il treno speciale. Il G8 monopolizzava le cronache da giorni, tra zona rossa, tute bianche e pasta tricolore nel menù dei potenti. Il giorno prima c'era stato il tranquillissimo corteo dei migranti, ma quel giorno gli scontri spopolavano nelle cronache, assieme a una nuova entità di cui pochi avevano sentito parlare prima, ma che avrebbe avuto un successo eccezionale: i black bloc.
La notizia arrivò a pezzi. C'è stato forse un morto, c'è un morto tra i manifestanti, si tratta di un manifestante spagnolo, forse si chiamava Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso si chiamava Carlo Giuliani, era italiano e il fatto è successo a piazza alimonda, ecco la foto, Giuliani è quello con l'estintore in mano, guardate il cerchio, si vede la pistola puntata. In ufficio, i commenti erano del tipo "si sapeva", "c'era da aspettarselo", ma non mancavano neanche quelli "ecco cosa succede a manifestare".
La sera, sul treno, non si sapeva ancora bene in dettaglio cosa fosse successo. E nemmeno si immaginava che cosa ci sarebbe successo i giorni seguenti.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Kennedy,
ero piccolo e non ricordo
Moro,
ero all'università
Torri gemelle
mi trovavo a Bologna in una filiale della società per cui lavoravo, abbiamo smesso di parlare di lavoro e ci siamo cercati un televisore.
L'azienda era un'azienda di trasporto, nel giro di un paio di giorni il quintalaggio di ciò che trasportavano diminuì del 40%.

Giuseppe Gallo ha detto...

Quando fu ucciso Kennedy avevo tre anni. Dell'assassinio di Allende e di quello di Moro ricordo le sensazioni, ma non che cosa stessi facendo.

Ricordo invece bene l'attentato alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Mi aveva profondamente colpito. Probabilmente è stato quello il mio primo impatto cosciente con la storia e con la violenza della storia.

Di Peppino Impastato allora non sapevo nulla. Ho scoperto la sua vicenda solo molti anni dopo.

Anonimo ha detto...

Bello questo post...

Ci sono altri giorni di cui mi ricordo: quando morì Pertini, quando esplose la centrale di Chernobyl, quando cadde il muro di Berlino, quando scoppiò la prima guerra in Iraq, quando uccisero Giovanni Falcone e quando la mafia arrivò con le bombe a Firenze, in via dei Georgofili... Si potrebbe continuare a lungo...

Anonimo ha detto...

azz, quand'è morto kennedy avevo un anno e mezzo e non mi ricordo un tubo. il resto, impastato a parte, è come dite voi, lo ricordo benissimo e ricordo benissimo che facevo: moro tutto il tempo minuto per minuto (ma anche fausto e iaio uccisi due giorni prima del rapimento moro). poi ricordo benissimo il 12 dicembre 1969, anzi no, meglio il 13: ero in seconda elementare ma la maestra ce ne parlò. e fece bene. ah, ricordo anche i giorni attorno alla morte di varalli: ero alle medie e la prof. di matematica ci volle spiegare perché scioperavano. posso dirlo? a me la scuola, così, piaceva.

Anonimo ha detto...

quando kennedy è morto non ero nata,quando è morto moro ne avevo quattro. Ricordo bene il giorno che è morto Berlinguer, ero sotto Botteghe Oscure con mia madre, ricordo le sue lacrime.
L'11 settembre invece ero a lavoro, la cosa assurda era vedere le gente in redazione guardare il monitor e non capire cosa stava succedendo, incidente prima attentato dopo. La stessa confusione che si è creata poi con Carlo Giuliani... ricordo l'orrore di quello che era successo e quella frase: "Sei stato tu con la tua pietra".
Ecco, insomma ce ne sono tanti.

Anonimo ha detto...

Kennedy, non ero nato

Moro..avevo 4 anni.

Però abitavo vicino via Fracchia, e ricordo che a 5, 6...7 anni...si parlava di "brigatisti". Ovviamente non capivo bene cosa volesse dire ed ho ricordi confusi. ;)

Allende, non ero nato. Ma ho un racconto al riguardo.
E' fatto di cui ebbi "conoscenza", per quanto possibile, da piccolo: nell'83 mio nonno scrisse un articolo per il locale giornale del PSI, ed io ero in ufficio con lui mentre scriveva.

11 settembre: ricordo che appena si stava diffondendo la notizia ero in un grande negozio di elettrodomestici. Appresi guardando le news dalle tv in vendita. Il giorno dpo ero in viaggio per l'elba.
Carlo.
Ero in corteo. Quando iniziò a girare la voce si parlava di uno straniero (una spagnola, come giustamente dici. Ma femmina, se non erro) ed ero vicino al Carlini.

Anonimo ha detto...

Hai la sindrome del tg1 : )

Per motivi anagrafici dico solo che l'11 settembre ero in piazza del Pantheon con un'amica. Dopo aver ricevuto una telefonata, sono tornata a casa e non mi sono più mossa.

Anonimo ha detto...

Un evento che mi turbò fu la morte di Bob kennedy.
Avevo 5 anni.
kennedy non era ancora morto.
Io e mio fratello (che aveva 11 anni) ci detestavamo ed eravamo sempre in competizione
Mio fratello disse "Morirà", io invece mi ribellai "No, vivrà"
Quando seppi che era morto stavo su un divanetto vicino la porta di casa (a darci la notizia fu la vicina). Ricordo che piansi disperatamente. Forse solo per il dispetto.

p.s. Se avessi saputo che Veltroni ne avrebbe fatto una bandiera, gli avrei staccato io il tubo dell'ossigeno

Anonimo ha detto...

Di Moro mi ricordo il ritrovamento, con mio padre che commentava le immagini tv dicendo "ecco, vedi cosa succede ad andare coi comunisti"...

L'11 settembre 2001 ero a casa in malattia (gli unici tre giorni di malattia della mia vita!) e ricordo che nel primo pomeriggio apparve sul Televideo la notizia "Aereo urta una delle torri gemelle" (sembrava un incidente casuale) e io ho pensato "ma guarda te che imbecilli di piloti ci sono in giro"!!!

P.S.: Com'è Buchara?!? Oltre al fascino che le deriva dalla sua importanza nel "Grande Gioco" anglo-russo, mi dicono che sia bellissima.

Franca ha detto...

Vista la disparità di trattamento, io ho preferito ricordare Peppino Impastato.
Grazie per la visita

conteoliver ha detto...

Grazie a tutti, non sono intervenuto prima per non interrompere il "flusso".
I vari interventi dimostrano che la memoria degli italiani è fatta di molti e diversi episodi, e che, lasciando fare alla tendenza revisionista di oggi, rischiamo di avere omologazione e ingigantimento di alcuni fatti e personaggi.

- che cos'è la sindrome del tg1 ?

- Bukhara è uno dei posti più belli che abbia mai visto, perché è una grande città antica con i suoi abitanti, la città moderna è stata costruita a parte. Al contrario di Samarcanda, che ha monumenti antichi immersi nella città moderna, e di Khiva, che è una città-museo praticamente disabitata.